Illeciti fiscali, il Parlamento Ue spinge sulle sanzioni per le «pratiche dannose»
Un decisivo richiamo arriva dal Parlamento Europeo ad analizzare in modo approfondito tutte le problematiche che a livello internazionale contribuiscono alle cosiddette pratiche fiscali dannose.
È prioritario, per il Parlamento Europeo , assicurare politiche attive che eliminino l’evasione fiscale, l’elusione e la pianificazione fiscale aggressiva; è fondamentale, inoltre, rendere trasparenti ed accessibili tutti gli accordi di tax ruling, come è altrettanto rilevante adottare misure efficaci in materia di scambio automatico di informazioni in materia fiscale così come la previsione di una base imponibile obbligatoria, consolidata e comune per l’imposta sulle società.
Sono questi alcuni degli aspetti analizzati dal Parlamento europeo, con la Risoluzione del 25 novembre 2015 sulle decisioni anticipate in materia fiscale e altre misure analoghe per natura o effetto (Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea C 366, 27 ottobre 2017 ).
La risoluzione, tenuto conto anche dei risultati della Commissione speciale sulle decisioni anticipate in materia fiscale, istituita per esaminare le prassi e i regimi fiscali dannosi delle società a livello europeo e internazionale e contrastare l’evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva, offre molteplici indicazioni agli Stati membri e alle varie istituzioni europee.
Innanzitutto la risoluzione ammonisce la commissione per non aver adottato tutte le misure per contrastare il mancato rispetto, da parte di alcuni degli stati membri, della leale cooperazione.
L’altro aspetto, è che gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue pongano fine alla concorrenza fiscale dannosa e collaborino fattivamente per eliminare le disarmonie esistenti tra i vari sistemi fiscali tenendo presente l’esigenza di semplificare e ridurre la complessità degli adempimenti per le imprese e le amministrazioni tributarie.
Sentita, inoltre, è la necessità di assicurare standard globali sullo scambio automatico di informazioni anche con riferimento ai ruling fiscali; la pubblicazione di questi, infatti, permetterebbe un controllo sistematico dando certezza, coerenza, uniformità e trasparenza agli accordi presi.
In relazione all’introduzione di una base imponibile consolidata comune per i redditi societari, il Parlamento Europeo ritiene che la sua immediata applicazione permetterebbe di combattere l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili evitando così, i meccanismi che le società multinazionali potrebbero sfruttare per eludere le imposte.
Tra le varie raccomandazioni vi è anche la proposta di protezione dei soggetti che rivelano informazioni riguardo a casi di elusione fiscale, evasione fiscale e riciclaggio.
Nelle conclusioni e raccomandazioni, infine, si rinviene un richiamo finalizzato a verificare la compatibilità dei servizi resi, all’interno delle stesse società, in materia di consulenza fiscale e di audit o di altre attività.
Su questo aspetto la risoluzione invita la Commissione a considerare la possibilità di introdurre un provvedimento normativo che consenta di sanzionare le società, le banche, le imprese di revisione contabile e i consulenti finanziari qualora sia dimostrato un loro coinvolgimento nell’attuazione o nella promozione della condotta illecita.
La risoluzione del Parlamento Europeo