Adempimenti

Immobili e bonus per familiari a carico: verifica incrociata nel 730 precompilato

Su fabbricati e abitazioni da riscontrare le eventuali variazioni non considerate

I righi degli immobili e delle spese per i familiari a carico saranno in testa ai riscontri incrociati per le modifiche al 730 precompilato (possibili a partire dal prossimo 14 maggio).

I primi test sui modelli messi a disposizione online nella tarda mattinata di ieri dalle Entrate evidenziano la grande mole di informazioni ormai precaricate (991 milioni di dati tra redditi e oneri detraibili o deducibili), ma anche i campi del modello su cui si concentreranno probabilmente le modifiche.

Nel caso degli immobili, la necessità di intervenire può derivare da tre casistiche:

variazioni verificatesi nel corso del 2019 e non intercettate dal Fisco. L’amministrazione è ormai puntuale nel conteggiare i cambi di proprietà, mentre potrebbe essere necessario inserire i nuovi comodati o i cambi di residenza, che fanno passare da «1» a «2» il codice utilizzo della casa posseduta;

dati comunicati da soggetti terzi. I bonifici per lavori edilizi agevolati pagati dall’amministratore di condominio non sempre sono caricati nella precompilata. A volte, restano nel prospeto informativo ad essa allegato (come quelli eseguiti dai singoli proprietari), con diverse motivazioni riportate dal Fisco: ad esempio, «verificare non superamento dei limiti di detraibilità» (anche per spese di poche decine di euro) oppure «incongruenza con bonifici registrati in anagrafe tributaria»;

dati mancanti o non aggiornati per i contratti di locazione. Oltre all’alert generale di «verificare l’eventuale adeguamento (Istat, ndr) dell’importo del canone», non sempre il dato è riportato correttamente nel modello, anche quando non è cambiato nel 2019.

Oneri per familiari

Le spese sostenute per i figli e gli altri familiari sono inserite nella precompilata secondo la percentuale di carico e può essere necessario rettificarle in base alla quota di effettivo sostenimento dell’onere.

È un discorso valido principalmente per le spese sanitarie, che quest’anno si sono arricchite dei 36 milioni di dati comunicati tra gli altri da fisioterapisti e dietisti, e contribuiscono per il 79,7% al totale delle informazioni precaricate dal Fisco. Lo stesso ragionamento, comunque, si applica agli altri oneri, dalle spese universitarie a quelle per l’asilo nido. Per le quali l’Agenzia ha inserito anche un avvertimento specifico a chi ha richiesto all’Inps il bonus nido (non cumulabile con la detrazione).

Rimborsi medici

Anche le spese mediche vanno decurtate di eventuali rimborsi versati da casse sanitarie e assicurazioni: il Fisco l’ha già fatto, quando possibile, ma può capitare che un rimborso di spese pagate nel 2019 arrivi dopo la predisposizione della precompilata. In questo caso, l’alternativa è tra correggere il modello di quest’anno o tassarlo in via separata nel 2021.

Con 5 milioni di rimborsi inseriti dalle Entrate (pari al 16% dei modelli reddituali inviati da persone fisiche nel 2019), non sarà una situazione così rara.

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