Adempimenti

Immobili sequestrati, amministratori giudiziari vincolati agli obblighi Iva

La risposta a interpello 277: adempimenti per la quota di beni interessati se la misura antimafia è parziale

L’amministratore giudiziario è tenuto ad adempiere gli obblighi di fatturazione, registrazione, liquidazione e presentazione delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche, dichiarazione Iva annuale e versamento dell’imposta. La risposta a interpello 277/2022 delle Entrate si pronuncia, fra le altre, su una questione legata all’individuazione del soggetto tenuto agli adempimenti Iva in caso di sequestro di immobili per motivi antimafia.

In particolare, nel caso prospettato nell’interpello, è stato disposto il sequestro funzionale alla confisca «per equivalente» di una determinata percentuale di ogni singolo bene immobile intestato alla società. Considerando che su tali immobili sono in essere contratti di locazione, l’istante richiede di conoscere il soggetto tenuto alla fatturazione e ad ottemperare i relativi adempimenti Iva concernenti la riscossione dei canoni relativi agli immobili sequestrati e, più in dettaglio, se l’amministratore giudiziario dovrà tenere conto esclusivamente della percentuale del canone relativa all’immobile sequestrato ovvero dell’intero importo (ampliando il quesito anche al tema delle imposte dirette, ai costi imputabili agli immobili e agli adempimenti ai fini Irap).

Ebbene, secondo l’Agenzia, qualora il provvedimento di sequestro raggiunga solo quota parte dei beni intestati alla società destinataria del provvedimento preventivo, l’amministratore giudiziario sarà gravato esclusivamente degli adempimenti fiscali afferenti tale quota, restando a carico dell’amministratore societario ogni altro onere fiscale afferente la parte residuale.

Più in dettaglio, durante la vigenza dell’incarico, l’amministratore giudiziario è tenuto ad adempiere gli obblighi di fatturazione, registrazione, liquidazione e presentazione delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche, dichiarazione Iva annuale e versamento dell’imposta, limitatamente alla riscossione dei canoni relativi alla percentuale di ogni singolo bene immobile sequestrato. A tal fine, l’amministratore giudiziario non è tenuto a richiedere un autonomo numero di partita Iva, essendo sufficiente che lo stesso utilizzi quello della società destinataria del provvedimento di sequestro, previa presentazione all’Agenzia delle entrate del modello di variazione dati, deve tenere una contabilità separata, indicando nelle Lipe e nella dichiarazione Iva annuale, nel frontespizio il codice fiscale e la partita Iva societaria, inserendo altresì i propri dati anagrafici in qualità di dichiarante e di amministratore giudiziario.

Infine, sulla fattura elettronica da emettere per la riscossione dei canoni di locazione, dovrà valorizzare la voce «soggetto terzo» nel campo relativo al «soggetto emittente».

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