Finanza

Imprese femminili, aiuti al 90% se sono create da disoccupate

Alle proposte ad alta tecnologia l’ente assegna un punteggio aggiuntivo

di Roberto Lenzi

I beneficiari del «Fondo impresa femminile» saranno le imprese che riusciranno a concludere l’istruttoria superando la soglia minima di punteggio quando ci sono ancora risorse disponibili.

Non necessariamente queste coincideranno con quelle che hanno presentato le domande per prime. Il bando, come previsto dal decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 296 del 14 dicembre è “a sportello”, ma l’ eventuale richiesta di documenti integrativi da parte di Invitalia allunga i tempi dell’istruttoria, mettendo in standby le richieste. Inoltre, il mancato raggiungimento della soglia minima di punteggio richiesto esclude dal contributo.

L’agevolazione è importante e concede contributi a fondo perduto dal 50 % all’80%, con eccezione per le imprese create da donne in stato di disoccupazione per le quali il contributo può salire al 90%, anche per questo, i richiedenti devono presentare da subito bene le domande e fare una buona pianificazione. Per quattro anni non potranno presentare nuove domande sul bando una volta ammesse.

La richiesta

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Questo significa che le stesse vengono esaminate in ordine alla data di presentazione della richiesta. Per questo è opportuno che le imprese si attivino fin da subito per la predisposizione di quanto necessario per presentare istanze una volta che saranno aperti i termini. Devono prestare la massima attenzione ai documenti che saranno inviati che devono essere chiari ed esaustivi, altrimenti l’istruttoria della pratica verrà bloccata fino al successivo ricevimento delle integrazioni richieste. Le domande di agevolazione dovranno essere compilate esclusivamente in via telematica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione in un’apposita sezione del sito internet www.invitalia.it.

L’apertura dei termini e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero.

Il progetto e la valutazione

Le domande di agevolazione devono essere accompagnate da un progetto imprenditoriale che viene valutato e deve essere idoneo a fornire informazioni utili a superare la soglia minima utile per essere accolto e poter beneficare di una parte dei 440 milioni destinati al bando. Il progetto deve contenere i dati e il profilo dell’impresa femminile richiedente, la descrizione dell’attività, l’analisi del mercato e le relative strategie per inserirsi. Dovrà evidenziare gli aspetti tecnico-produttivi ed organizzativi e gli aspetti economico-finanziari. Chi predispone i progetti dovrà considerare che il procedimento attivato da Invitalia, come gestore, comprende la verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni e l’esame di merito. La verifica dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni riguarda l’accertamento della sussistenza degli elementi richiesti relativamente alle caratteristiche delle imprese femminili richiedenti e dell’iniziativa oggetto della domanda. L’esame di merito è basato su diversi criteri di valutazione.

Questi vanno dall’ adeguatezza e coerenza delle competenze possedute dai soggetti richiedenti, alla capacità dell’iniziativa di presidiare gli aspetti del processo tecnico-produttivo e organizzativo. Invitalia in fase di istruttoria valuta la potenzialità del mercato di riferimento, il vantaggio competitivo e le relative strategie di marketing. Verifica la sostenibilità tecnico-economica del progetto imprenditoriale, con particolare riferimento all’equilibrio economico-finanziario, nonché alla pertinenza e coerenza del programma di spesa.

Considera l’impatto sociale, occupazionale, ambientale e se è presente il presidio di antichi mestieri e la promozione del made in Italy. Ai progetti ad alta tecnologia l’ente assegna una premialità in termini di punteggio aggiuntivo. La sommatoria dei singoli punteggi determina se il progetto è ammissibile o meno all’agevolazione.

L’esito

In caso di esito positivo del procedimento istruttorio Invitalia ne da comunicato ai soggetti beneficiari a mezzo Pec. Nel caso in cui la documentazione prodotta non soddisfi i requisiti di accesso o la soglia minima, il gestore invia una comunicazione dei motivi ostativi. L’impresa può ripresentare un nuovo progetto.

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