Contabilità

Imprese, dalle riserve di rivalutazione uno scudo per le perdite da Covid-19

Chance di rafforzamento patrimoniale con le regole introdotte dal Dl 104

Riserva di rivalutazione dei beni d’impresa come scudo per le perdite 2020 (e future) da Covid-19. In molti guardano alla possibilità di rivalutare il valore di bilancio dei beni immobilizzati non tanto nella prospettiva di sfruttare la differenza tra la misura della tassazione sostitutiva e quella dell’imposizione ordinaria, ma valutando in primis i benefici che in termini di protezione patrimoniale la rivalutazione può consegnare. Vediamo perché.
L’articolo 6 del Dl n. 23/2020 ha sospeso, dal 9 aprile al 31 dicembre 2020, l’applicazione degli articoli 2447 e 2482 ter del Codice civile dove si prevede che, se la perdita di oltre un terzo riduce il capitale al di sotto del minimo legale, gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea per deliberare la riduzione del capitale ed il contemporaneo aumento del medesimo. In pratica nel periodo citato, l’assemblea non è tenuta ad adottare alcuno dei provvedimenti di ricapitalizzazione, trasformazione o messa in liquidazione della società, previsti dalla Legge. Il problema è capire, però, cosa succederà dopo il 31 dicembre 2020 (si veda anche Il Sole 24 Ore di lunedì 17 agost0).

Come segnalato da Assonime (circolare n. 16/2020) sulla base della lettera della norma gli obblighi previsti dal Codice civile rivivrebbero dal 1° gennaio 2021, con tutte le conseguenze per amministratori e, in caso di inerzia degli stessi, collegio sindacale (ove esistente). Assonime evidenzia anche che una soluzione più coerente potrebbe essere quella di ritenere che la sospensione dell’articolo 2447 del Codice civile, determini l’effetto più generale di rinviare le deliberazioni sulla ricapitalizzazione, trasformazione o liquidazione della società. Per questa via sarebbe possibile tenere conto del fatto che le perdite del 2020 discenderanno da una situazione riconducibile a cause di forza maggiore, riconoscendo alle imprese più tempo per recuperare le proprie capacità reddituali, patrimoniali e finanziarie, superati gli effetti della pandemia. Ma come detto il dato normativo, oggi, non è molto rassicurante.In questo complesso scenario, la possibilità di rivalutare i beni d’impresa grazie alle eccezionali regole varate con il Dl n. 104/2020 è un’opportunità cui guardare con favore, sia perché sarà possibile scegliere anche una rivalutazione solo civilistica ed in quanto tale, quindi, gratuita, sia perché la rimozione dell’obbligo di rivalutare tutti i beni appartenenti alla stessa categoria omogenea consentirà una discrezionalità di intervento.

Rivalutare il valore dei beni d’impresa presenta opportunità ulteriori per le società di persone e le ditte individuali. Oltre agli aspetti correlati al miglioramento degli indici di bilancio grazie al rafforzamento patrimoniale cui è certamente sensibile il merito creditizio bancario, la rimozione, grazie alla rivalutazione, di eventuali deficit patrimoniali causati dall’incidenza delle perdite 2020 su patrimoni netti fragili (magari annacquati dai diffusi prelevamenti dei soci o del titolare in conto “utili”) potrà consentire a questi soggetti anche di difendere più efficacemente la deduzione degli interessi passivi pagati sui finanziamenti di terzi che diversamente potrebbero essere considerati non “inerenti” in sede di verifica fiscale.

QUATTRO CASI RISOLTI

SALDO ATTIVO PER RIVALUTAZIONE SOLO CONTABILE
La questione
Una società a responsabilità limitata rivaluta nel 2020 i beni solo in chiave civilistica generando una riserva da saldo attivo, considerata di utili non in sospensione di imposta. Qualora volesse utilizzarla per coprire perdite quali conseguenze fiscali ne deriverebbero?

La soluzione
Non ne derivano conseguenze fiscali in quanto la riserva non è in sospensione di imposta ed è liberamente utilizzabile sia per attribuzione ai soci (con emersione per costoro di dividendo tassabile) sia per coprire perdite senza che si generi alcun imponibile in capo alla società

LA PROCEDURA PER L'UTILIZZO A COPERTURA DI PERDITE
La questione
Una società a responsabilità limitata rivalutando anche fiscalmente i beni genera un saldo attivo in sospensione di imposta. Qualora fosse utilizzato a copertura di perdite, quale procedura dovrebbe essere seguita?

La soluzione
In questa situazione possono essere adottate due procedure, cioè è possibile disporre l’utilizzo con verbale sia di assemblea ordinaria sia straordinaria. Tuttavia, solo in questo ultimo caso il saldo attivo non dovrà essere ricostituito in futuro accantonando utili prodotti successivamente

SALDO ATTIVO CIVILISTICO E FISCALITÀ DIFFERITA
La questione
La società Neri Srl rivaluta nel 2020 solo civilisticamente i beni di impresa generando un saldo attivo che viene iscritto nel patrimonio netto.
Tale saldo attivo deve essere ridotto per effetto della fiscalità differita passiva?

La soluzione
La risposta è positiva. In effetti, il saldo attivo che emerge eseguendo la rivalutazione esclusivamente civilistica va ridotto imputando ad esso direttamente la fiscalità differita passiva generata dalla differenza tra il valore rivalutato dei beni ed il minor valore fiscalmente riconosciuto

SALDO ATTIVO E SOCIETÀ DI PERSONE
La questione
Gialli Snc, una società da sempre in contabilità ordinaria, esegue la rivalutazione fiscale nel 2020, generando un saldo attivo. Deve ritenersi anche esso in sospensione di imposta , nonostante la società non sia un soggetto Ires?

La soluzione
La risposta è positiva. Il saldo attivo costituisce una posta in sospensione di imposta anche per le società di persone: se esso venisse attribuito ai soci, si avrebbe un incremento dell’imponibile della società che per trasparenza verrebbe attribuito ai soci quale reddito di partecipazione

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©