In arrivo i finanziamenti Simest per aiutare le imprese esportatrici
L’agevolazione è costituita da fondo perduto e finanziamento agevolato: l'obiettivo è aumentare i ricavi dall'export. Controlli su fatturato e bilancio
Stanno arrivando i contributi a fondo perduto concessi da Simest per la patrimonializzazione delle imprese esportatrici, anche a beneficio di coloro che hanno richiesto l'importo massimo di 800 mila euro. La concessione degli importi eccedenti i 150mila euro, infatti, ha dovuto subire l'attesa degli esiti sui controlli antimafia. I contributi a fondo perduto sono erogati a valere sul plafond del “Temporary framework”. Le imprese stanno ricevendo via Pec la comunicazione che il comitato Agevolazioni presso Simest ha deliberato di accordare il finanziamento richiesto. L'importo massimo concedibile per singola impresa ammonta a 800mila euro ed è composto da una quota a fondo perduto, a valere sul fondo per la Promozione integrata, e da una quota di finanziamento agevolato, a valere sul fondo legge 394/81. L'agevolazione connessa al finanziamento agevolato, a differenza di quella a fondo perduto, attinge dal plafond del regime “de minimis”. I fondi a disposizione dei beneficiari sono stati rimpinguati da ultimo grazie alla legge di Bilancio per il 2021 che ha stanziato quasi due miliardi di euro a valere sul periodo 2021-2023. Una buona parte dei fondi sono concessi con l'obiettivo di mantenere o superare il livello di solidità patrimoniale dell'impresa e per mantenere o superare la quota di fatturato estero rispetto all'ultimo bilancio approvato prima della presentazione della domanda.
L'operazione è molto veloce, in quanto Simest erogherà l'intero importo del finanziamento entro 30 giorni dalla data di perfezionamento o dalla data di soddisfacimento delle condizioni sospensive, se presenti nella comunicazione di esito. L'accordo che le imprese sono chiamate a firmare stabilisce l'obbligo di restituzione del contributo a fondo perduto laddove le società beneficiarie vorranno procedere al rimborso anticipato del finanziamento, prima del termine del periodo di preammortamento. Questo passaggio dissuaderà ovviamente molti dall'intraprendere questa strada. Al termine del periodo di preammortamento, Simest verificherà il bilancio depositato relativo al secondo esercizio intero successivo alla data di erogazione. Per questo, l'impresa si impegna a comunicare, sempre entro 30 giorni, l'avvenuto deposito del bilancio necessario per la verifica.
Nel contempo, dovrà inviare a Simest la dichiarazione Iva, relativa allo stesso bilancio, con l'obiettivo di consentire la verifica della crescita tendenziale del fatturato estero. Simest, sulla base del bilancio inviato, calcolerà il livello di solidità patrimoniale raggiunto; il calcolo esclude dalle immobilizzazioni nette gli incrementi registrati tra il bilancio di verifica e quello d'ingresso. Sempre Simest, sulla base della dichiarazione Iva, calcolerà la percentuale di fatturato estero sul fatturato totale per verificare il superamento del dato rilevato in sede di domanda iniziale. Il raggiungimento o meno di ambedue i risultati determina un diverso tasso di interesse applicato al finanziamento.
Se l'esito è positivo, il rimborso dilazionato avviene a tasso agevolato con svincolo della garanzia eventualmente acquisita. Il tasso agevolato è attualmente pari allo 0,055%, mentre quello di riferimento è pari allo 0,55. Nel caso di mancato raggiungimento di uno o di entrambi gli obiettivi, l'impresa dovrà procedere a un rimborso dilazionato a tasso di riferimento e non più a tasso agevolato e dovrà attivare o prorogare garanzie a supporto dell'operazione.