Professione

Welfare, inabilità a 651,51 euro ma solo su domanda

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di Matteo Prioschi

Con la circolare 107/2020 pubblicata ieri, l’Inps ha dato attuazione alla sentenza 152/2020 con cui la Corte costituzionale ha stabilito l’illegittimità dell’incremento all’ex milione di lire delle pensioni di inabilità riservato a chi ha almeno 60 anni di età.

A seguito di tale decisione, è stata modificata la legge 448/2001, stabilendo che l’incremento va riconosciuto agli inabili che hanno compiuto i 18 anni. Nella circolare l’istituto di previdenza precisa che, oltre al nuovo requisito anagrafico, occorre avere quello reddituale. In particolare una persona non coniugata deve avere un reddito, nel 2020, non superiore a 8.469,63 euro, che corrispondono a 651,51 euro (l’ex milione di lire adeguato all’inflazione) moltiplicati per tredici mensilità. Se è coniugata deve rispettare anche il requisito di coppia, fissato a 14.447,42 euro. Nel computo rientrano sia i redditi soggetti a Irpef che quelli esenti, nonché quelli tassati alla fonte.

Esclusi il reddito dell’abitazione, pensioni di guerra, indennità di accompagnamento, importo aggiuntivo di 154,94 euro, trattamenti di famiglia e indennizzo per trasfusioni e vaccinazioni. Inps precisa però che gli under 60 in possesso dei requisiti devono presentare domanda per avere l’incremento all’ex milione. Questa avrà effetto dal mese successivo, salvo le richieste presentate entro il 9 ottobre che decorreranno dal 1° agosto scorso se espressamente richiesto.

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