Adempimenti

Incentivi start up, due canali per le domande

I chiarimenti Mise-Invitalia: distinzione tra fase di avvio e chi ha già un mercato

di Carmine Fotina

Parte con i chiarimenti di Invitalia e del ministero dello Sviluppo economico la corsa delle startup innovative agli incentivi «Smart money». Lo sportello telematico di Invitalia per la presentazione delle domande si è aperto ieri solo per la fase 1, cioè per le imprese che intendono accedere ai contributi a fondo perduto, massimo 10mila euro fino all’80% delle spese ammissibili, per l’acquisto di servizi specialistici forniti dagli attori del cosiddetto ecosistema dell’innovazione (incubatori certificati, acceleratori, innovation hub, organismi di ricerca). Solo dopo, le imprese che concludono il piano di sviluppo presentato possono accedere anche alle agevolazioni previste sul capitale di rischio, cioè contributi a fondo perduto pari al 100% dell’investimento in equity fino a 30mila euro (tra gli attori dell’ecosistema entrano in gioco anche investitori qualificati e business angels).

Chiarimenti sul nuovo incentivo sono stati forniti in un webinar Mise-Invitalia. Per quanto riguarda l’avvio delle domande, è necessario specificare se la startup innovativa è in fase pre-seed, in sostanza sta ancora individuando il mercato di riferimento e le figure del team, o in fase seed, quindi di consolidamento avendo già definito un mercato di riferimento ma in attesa di validazione. Sempre in fase di domanda, bisogna già avere a disposizione un contratto o almeno un preaccordo con un unico soggetto dell’“ecosistema”. Se si tratta di un preaccordo, questo andrà trasformato in contratto in caso di ammissione. Bisognerà includere sia i servizi ammissibili, cioè quelli oggetto del piano di sviluppo concordato con l’attore dell’ecosistema, sia quelli non ammissibili. I primi si dividono in sette categorie: consulenza organizzativa, operativa e strategica per il progetto; gestione della proprietà intellettuale; supporto nell’autovalutazione della maturità digitale; sviluppo e scouting di tecnologie; prototipazione; lavori preparatori per campagne di crowdfunding; messa a disposizione di spazi di lavoro se associata alla fornitura di un altro servizio ammesso.

Le domande possono essere presentate da imprese che hanno già i requisiti da almeno 24 mesi con sede legale e operativa in Italia o anche da team di persone fisiche con la condizione di assicurarsi il requisito entro la presentazione del primo Sal (stato avanzamento lavori). In questo caso è il referente del team a dovere essere dotato di firma digitale per la presentazione della domanda. Gli incentivi sono concessi nell’ambito del regime de minimis e si possono cumulare con altre misure di Invitalia come “Smart&Start” e “Cultura crea” ma vanno presentati progetti distinti.

La dotazione finanziaria è di 9,5 milioni e la procedura di ammissione si basa sulla valutazione del progetto di sviluppo relativo a un prodotto, a un processo o a un servizio. I progetti saranno valutati secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande.

Nel corso dello stesso webinar è stato anche presentato un bilancio dell’incentivo “Smart&Start” introdotto nel 2014: 771 le attività finanziate (479 al Centro-Nord e 292 al Sud), per 373 milioni di agevolazioni concesse, 505 milioni di investimenti attivati e 6.192 nuovi occupati.

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