Professione

Intervento / Sul mercato va affermata la differenza dell’Ordine

di Elbano de Nuccio

Prossimità, dignità, consapevolezza: sono queste le tre direttrici che devono rappresentare al meglio il percorso che la professione del commercialista dovrà svolgere nei prossimi anni. Tre direttrici che si sviluppano in 14 punti programmatici realizzando la piattaforma della lista Dialogo, ascolto e concretezza di cui mi onoro di essere il rappresentante (www.lista1denuccio.it).

Il programma, realizzato ascoltando e dialogando con i colleghi, illustra le principali azioni da porre in essere, senza indugio. Saremo in grado di realizzarlo grazie ai nostri candidati capaci di esprimere esperienza nel rinnovamento. Pur innovando integralmente tutto il Consiglio, per consegnare una governance alla categoria capace di vero cambiamento, il nostro è un progetto politico che nasce dall'esperienza dei nostri candidati, maturata in ruoli apicali, per anni, negli Ordini territoriali.

Obiettivo primario del nostro progetto è quello di ridare una dignità personale e professionale ai colleghi. In questi anni la nostra professione ha perso sempre di più visibilità e riconoscibilità all’interno del mercato: è necessario lavorare per un riposizionamento che ci consenta di essere identificati come essenziali nei fatti e non solo a parole. La centralità sociale dei commercialisti è stata affermata dal Governo nel periodo pandemico e ritengo che sia nostro preciso compito dare concretezza a questa affermazione. Lavoreremo affinché i commercialisti siano identificati come i professionisti di riferimento negli ambiti di loro competenza. La difesa del titolo, l'equo compenso, la limitazione delle responsabilità, sono solo alcuni punti dove concentreremo la nostra azione.

Incrementeremo i rapporti con la politica. In un mondo dove la liberalizzazione ha dato l’effimera percezione di bastare da sola a regolamentare l'offerta di servizi professionali per i cittadini, il ruolo del Consiglio nazionale sarà quello di far comprendere la differenza tra il sistema ordinistico dove le capacità dei colleghi vengono verificate per titoli ed esami di abilitazione e il “libero mercato” dove la selezione la fa il numero dei danni ai cittadini creati da chi si improvvisa consulente.

In tutto questo un ruolo fondamentale lo avranno le Saf che saranno un punto di riferimento non solo culturale ma avranno l'ambizioso compito di sviluppare nuove opportunità professionali per tutti i colleghi.

La prossimità è un elemento fondamentale: in un momento in cui la categoria si trova in grossa difficoltà, il Consiglio nazionale deve poter dare un supporto agli Ordini territoriali. Grazie ai servizi che verranno centralizzati a livello nazionale, gli Ordini saranno sollevati dalla burocrazia e potranno essere più efficienti nel rispondere alle istanze dei propri iscritti.

Perché tutto ciò sia possibile, non lavoreremo da soli ma in sinergia con le associazioni di categoria, portando avanti una stessa linea di intervento: se vogliamo ottenere risultati concreti dobbiamo dimostrare di essere granitici e gli interlocutori devono percepire che siamo capaci di un’azione unitaria. Come esplicato dal nome della lista, siamo aperti al dialogo, all’ascolto con concretezza e confidiamo nella logica di un percorso partecipato che veda tutti coinvolti nel contribuire a realizzare il futuro Cndcec.

I colleghi meritano un Consiglio nazionale forte che possa garantire alla nostra professione il dovuto rispetto. È un progetto ambizioso: prendere quanto di buono è stato realizzato, sviluppandolo e, contemporaneamente, mettere in condizione i colleghi di fronteggiare le nuove sfide che, come professionisti, dovremo affrontare.

Abbiamo una sola certezza: il nostro impegno a favore di tutti gli studi professionali, piccoli o grandi che siano, senza lasciare nessuno indietro.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©