Adempimenti

Intervista/ Massimo Miani: «Serve buon senso, necessario il rinvio al 30 settembre»

Il presidente del Cndcec auspica un decreto d’urgenza che sposti la scadenza per i versamenti dal 20 luglio a fine settembre

di Giovanni Parente

«Il buon senso lo impone» è lo slogan scelto dal Consiglio nazionale dei commercialisti (Cndcec) per chiedere al Governo di prorogare la scadenza dei versamenti al 30 settembre.

Come mai questa scelta presidente Miani?
Il riferimento è al buon senso che il Governo dovrebbe avere nel considerare tutte le difficoltà derivanti dalla più grande crisi economico-finanziaria dal dopoguerra ad oggi e rinviare almeno le scadenze del 20 luglio al 30 settembre, cosa che non dovrebbe comportare particolari i problemi di cassa.

Per la proroga serve una norma primaria. Quali margini intravede?
Si poteva intervenire nel decreto semplificazioni, ora vediamo quali spiragli potrebbero aprirsi in eventuali altri decreti d’urgenza. L’importante, però, è che comunichino subito che non ci sono sanzioni per chi non rispetterà la scadenza del 20 luglio. Altrimenti suonerebbe come una beffa per chi, tra tante difficoltà, cercherà comunque di onorare il termine.

Con la proroga al 30 settembre non si crea un altro imbuto alla luce delle scadenze già sospese?
Lo schema potrebbe essere di dilazionare ulteriormente i versamenti di Iva, ritenute e contributi sospese durante il lockdown e che scadranno il 16 settembre, rinviandone qualche rata al 2021. Ma la proroga di saldo e acconto al 30 settembre ora è indispensabile per dare un po’ più di respiro ai contribuenti che stanno iniziando a incassare dopo lo stop forzato delle loro attività. E allo stesso tempo si darebbe più tempo anche i professionisti per terminare i conteggi dei versamenti da effettuare per i loro clienti.

Ma le proroghe non costano troppo all’Erario?
Finora abbiamo assistito a interventi erogati principalmente a pioggia. L’allocazione delle risorse disponibili deve tener conto delle priorità. Adesso sia i contribuenti sia i professionisti non sono in grado di gestire tutte le scadenze fiscali, sia da un punto di vista finanziario che degli adempimenti.

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