Finanza

Intrattenimento digitale e moda, contributi a fondo perduto

Con i Dm del Mise pubblicati in Gazzetta partono le due misure: agevolazioni assegnate con procedura a sportello

di Giuseppe Latour

Contributi a fondo perduto per moda e industria dell'intrattenimento digitale. Il ministero dello Sviluppo economico ha mandato in Gazzetta ufficiale (n. 32 dell'8 febbraio) due provvedimenti, datati 18 dicembre 2020, che attivano misure di sostegno per questi due settori, seguendo uno schema molto simile. Per entrambi ci saranno procedure a sportello.

Il primo decreto definisce le modalità e i criteri per richiedere le agevolazioni a sostegno delle piccole imprese che operano nell'industria del tessile, della moda e degli accessori. La misura, che è stata prevista dal decreto Rilancio, attiva cinque milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto in favore di progetti presentati da piccole imprese «di nuova o recente costituzione che realizzano progetti innovativi e tecnologici».

Il provvedimento mira, così, a sostenere il settore tessile, con particolare riguardo alle start-up che investono nel design e nella creazione. L'obiettivo è di promuovere i giovani talenti del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo. In concreto, è prevista l'erogazione di contributi a fondo perduto «riconosciuti nella misura massima del 50 per cento delle spese ammissibili, nel limite dei fondi disponibili».

Sono ammesse le spese per acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, brevetti, programmi informatici e licenze software e, infine, formazione del personale. Le agevolazioni saranno concesse con un procedimento a sportello, i cui dettagli saranno regolati da un provvedimento successivo.

Un provvedimento simile è arrivato anche per l'intrattenimento digitale: in concreto, si parla di videogiochi. Il Mise, quindi, punta al sostegno «alle fasi di concezione e pre- produzione dei videogiochi, necessarie alla realizzazione di prototipi». A disposizione ci sono quattro milioni di euro, inseriti in un fondo chiamato “First playable fund”.

I prototipi in questione dovranno prevedere spese e costi ammissibili «complessivamente non inferiori a 20mila euro», essere avviati dopo la data di presentazione della domanda, essere ultimati entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni. In questo caso, sono ammesse sia le spese per prestazioni professionali e tecniche, che quelle per hardware e licenze di software.

Anche in questo caso, è prevista l'erogazione di contributi a fondo perduto, «nella misura del 50 per cento delle spese e dei costi ammissibili». E, anche in questo caso, la procedura prevista è a sportello, fino all'esaurimento dei fondi disponibili.

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