Imposte

Iperammortamento, spinta alla proroga

di Marco Mobili e Marco Rogari

Sono circa 700 gli emendamenti parlamentari su cui, in attesa di quelli del Governo e del relatore, si giocherà la partita delle correzioni alla manovra in commissione Bilancio alla Camera. Con in rampa di lancio - oltre al pacchetto di ritocchi fiscali come ad esempio i rimborsi mensili contro la stretta sullo split payment(v. altro articolo a pag. 3) - la digital tax targata Francesco Boccia (Pd), la proroga al 31 dicembre 2018 dell’iperammortamento sui beni di Industria 4.0, l’anticipo del taglio del 35% delle slot, il rilancio dei sisma-bonus per rendere l’immobile antisismico e il raddoppio degli stanziamenti previsti in favore delle Province. Tra i ritocchi con qualche chance di ottenere il via libera anche l’addio all’accisa sull’e-cig, sostituita da una tassa di 5 euro al grammo sulla nicotina contenuta sulle sigarette (proposta di Ap) e lo stop all’Iva sugli alloggi resi disponibili dalle Università, suggerito dal Pd. Il Governo, comunque, ha già fissato le regole d’ingaggio nelle ultime riunioni con la maggioranza: ogni correttivo “segnalato” che sarà approvato dovrà garantire l’invarianza finanziaria sui saldi del maxi-decreto e, nel caso di ulteriori spese, dovrà essere assicurata una corrispondente copertura strutturale.

Ma non mancano le variabili. Come quella del destino delle misure alternative ai voucher, appese a un confronto politico che sta diventando sempre più caldo con il trascorrere delle ore. Articolo 1- Mdp è «pronto alle barricate» e nell’ultima riunione di maggioranza sulla manovrina ha minacciato di uscire dalla maggioranza se il Governo dovesse dare il suo ok,già di fatto auspicato dal leader del Pd, Matteo Renzi e invocato da Ap. Un’intesa appare pertanto obbligata visto anche il “peso” che il Movimento dei Democratici e Progressisti ha al Senato.

La maratona sugli emendamenti dovrebbe entrare nel vivo all’inizio della prossima settimana. Sotto lente della Commissione ci sarà sicuramente la proroga dell’iperammortamento che sposta al 31 dicembre 2018 il termine di consegna dei beni agevolati oggi fissato al 30 giugno 2018 a patto che si sia versato un acconto pari al 20 per cento entro il 31 dicembre 2017. A proporlo sono, con singoli emendamenti, Pd e Sc sulla falsariga di quanto aveva già ipotizzato il ministro Carlo Calenda rinviando l’intervento alla manovra d’autunno. Il vero scoglio dell’operazione resta il costo che negli emendamenti presentati a Montecitorio è stato quantificato in oltre 500 milioni per cinque anni.

C’è poi la richiesta di 33 deputati del Pd di raddoppiare gli stanziamenti per le Province previsti per quest’anno dalla manovrina (da 110 a 220 milioni), moltiplicandoli ulteriormente dal 2018. Un pressing trasversale per il ripristino del bonus per adeguare gli immobili ai criteri antisimici è esercitato, proposte di modifica simili, da Pd, Ap e Fi. Un capitolo sicuramente caldo sarà quello dei giochi. Il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha ribadito che sarà presentato un emendamento alla manovra correttiva per anticipare «tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018 la riduzione del 35%» delle slot.

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