Adempimenti

Iva, per gli enti pubblici precompilata impossibile

Le Entrate non hanno i dati per distinguere gli acquisti istituzionali e commerciali

di Tamara Bersignani e Alessandro Garzon

La conferma ufficiale è arrivata dall’agenzia delle Entrate: per gli anni 2021 e 2022 le Pa non possono utilizzare i documenti Iva precompilati (registri, liquidazioni periodiche e dichiarazione annuale) messi a loro disposizione dalla stessa Agenzia. Al di là del limite biennale, l’esclusione sembra destinata a durare, dal momento che costituisce una doverosa presa d’atto del fatto che, rispetto agli enti pubblici, i registri Iva precompilati non sarebbero risultati attendibili, e il loro effettivo utilizzo avrebbe potuto avvenire solo a seguito di un numero esorbitante di modifiche e integrazioni. Il motivo è legato alla carenza di informazioni a disposizione dell’Agenzia. Gli enti locali (e, più in generale, gli enti pubblici) sono caratterizzati da una duplice dimensione soggettiva, quella non commerciale (o istituzionale) e quella commerciale, quantitativamente meno significativa ma rilevante ai fini Iva. Posto che solo per quest’ultima sussiste il diritto alla detrazione dell’Iva assolta sugli acquisti, l’Agenzia non sarebbe comunque in grado di distinguere gli acquisti legati ad attività commerciali ( e dunque a Iva detraibile) da quelli destinati ad attività istituzionali, di per sé non detraibili. Per lo stesso motivo – la mancanza di informazioni di base – risulterebbe impossibile una corretta detrazione dell’Iva sugli acquisti promiscui (ex articolo 19, comma 4 del Dpr. 633/72), in quanto destinati per una parte ad attività istituzionali e per l’altra ad attività commerciali. Né, in quest’ultimo contesto, l’Agenzia potrebbe conoscere la destinazione delle fatture d’acquisto, se ad attività a Iva totalmente detraibile oppure ad attività gestite con contabilità separate che comportano limitazioni alla detrazione dell’imposta. Sul versante delle operazioni attive, l’esonero dall’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi da parte degli enti pubblici renderebbe impossibile la predisposizione delle comunicazioni di liquidazione periodica e della dichiarazione annuale Iva. Alla fine, si tratta di ostacoli insormontabili, che oggettivamente rendono impossibile la messa a disposizione di documenti attendibili.

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