Imposte

L’accesso al Registro di bande e cori assicura i regimi fiscali agevolati

Con l’autorizzazione Ue sarà introdotto un nuovo regime forfettario. Fuori dal Registro tassati corrispettivi specifici e quote supplementari

di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

Cori, bande e associazioni musicali alla prova dell’accesso nel Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts). Un mondo quello bandistico che si caratterizza per essere molto numeroso ed estremamente eterogeneo e che ha visto già alcune delle sue realtà intraprendere un processo di adeguamento dei propri statuti al Codice del Terzo settore (Cts). Restano però alcune questioni aperte soprattutto se si guarda all’aspetto fiscale. Una volta che sarà intervenuta la Commissione Ue sui nuovi regimi fiscali previsti dal Cts, per tali enti verrà meno la possibilità di fruire degli attuali benefici fiscali.

Si pensi, ad esempio, al regime previsto dall’articolo 148, comma 3 Tuir che, ai fini Ires, decommercializza i corrispettivi specifici percepiti da tali enti, nonché al regime opzionale di cui alla legge 398/1991 che consente, ai fini Ires, di determinare i ricavi con un coefficiente forfettario del 3% e, ai fini Iva, di beneficiare di una detrazione pari al 50% sulle sponsorizzazioni. Tali realtà quindi - se scelgono di rimanere fuori del Registro - perderanno non solo l’accesso al regime forfetario ma saranno tenute ad assoggettare a tassazione le quote supplementari versate dagli associati per le attività istituzionali.

Una scelta quella dell’accesso al Runts, dunque, che diventa una opportunità da valutare attentamente anche alla luce delle novità introdotte all’articolo 4 del decreto Iva. Per gli enti diversi da organizzazioni di volontariato (Odv) e associazione di promozione sociale (Aps), a partire dal 1° gennaio 2024 le operazioni rese a fronte di corrispettivi specifici e contributi supplementari nei confronti di soci, associati e partecipanti saranno attratte nel campo di applicazione Iva, seppur in regime di esenzione. Conseguenze, queste, che potrebbero spingere bande e cori, non ancora in possesso della qualifica di Aps, a richiedere l’iscrizione nel Runts nell’apposita sezione dedicata a tali enti. Tale scelta potrà consentire loro di mantenere la decommercializzazione dei corrispettivi specifici versati dagli associati, riproposta nel Cts all’articolo 85 e optare per il regime forfettario previsto dall’articolo 86 Cts.

Un regime, quest’ultimo, che consente agli enti dotati di tale qualifica con ricavi annui non inferiori a 130 mila euro di determinare il reddito di impresa in via forfettaria con applicazione di un coefficiente di redditività del 3%. In questo contesto, quindi, i proventi relativi alle attività commerciali (somministrazione di alimenti e bevande nel corso di uno spettacolo) che rientreranno nell’alveo delle attività diverse (articolo 6 del Cts) potranno essere eventualmente tassati ai fini Ires con il regime di cui all’articolo 86, con esonero dal versamento dell’Iva .

Ulteriori benefici potranno registrarsi sul fronte delle imposte indirette, dando la possibilità a bande musicale e cori di beneficiare delle agevolazioni previste dall’articolo 82 del Cts, come, ad esempio, l’esenzione dalle imposte di successione/donazione e ipocatastali per i trasferimenti a titolo gratuito e l’applicazione in misura fissa delle imposte di registro e ipocatastali per i trasferimenti immobiliari a titolo oneroso. Per chi sceglie, invece, di accedere come Aps sarà prevista per di più un’esenzione Ires per i redditi degli immobili destinati esclusivamente allo svolgimento dell’attività non commerciale (articolo 85, comma 7 Ct).

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