Controlli e liti

L’affitto parziale non fa perdere le agevolazioni «prima casa» (e anche l’esenzione Imu)

La Ctr Abruzzo chiarisce che è necessario mantenere il requisito del possesso dell’immobile

di Giovanni Parente

L’affitto parziale a terzi consente di non perdere i perdere i benefici fiscali connessi alla «prima casa» (e anche l’esenzione Imu sull’abitazione principale), purché non si perda il possesso dell’immobile. È quanto precisa la Ctr Abruzzo con la sentenza 8/7/2022.

La vicenda nasce da una contestazione a un contribuente, da cui risultava che l’immobile in cui era residente/dimorante era stato affittato per 334 giorni in regime di libero mercato. La Commissione di primo grado aveva respinto il ricorso del contribuente. Da qui era scaturito l’appello in Ctr, che ne accoglie le ragioni.

«Al fine di non perdere le agevolazioni prima casa, occorre mantenere, seppur parzialmente, il possesso del bene», chiariscono i giudici in motivazione. E ancora, «la locazione parziale della prima casa è sempre possibile senza alcun problema, tanto è vero che nei modelli di dichiarazione fiscale è previsto un codice ad hoc proprio per indicare questa situazione. In questo caso continuano ad essere riconosciute tutte le agevolazioni Irpef, compresa la detrazione del mutuo, e non è dovuta l’Imu».

In presenza di un regolare contratto di affitto registrato l’inquilino può trasferire la sua residenza nell’immobile e costituire un nucleo familiare a sé. Il contratto per essere in regola deve rispettare una delle tipologie previste dalla legge, quindi può essere transitorio non rinnovabile con durata fino a 18 mesi, oppure di durata tre anni più due, o quattro più quattro. L’opzione per la cedolare secca è sempre consentita. Inoltre, l’affitto parziale trova una sua “collocazione” specifica anche nella dichiarazione dei redditi, con la possibilità di segnalare «un uso “promiscuo” della casa come abitazione principale e affitto».

La Ctr Abruzzo conclude così che, nel caso in cui gli affitti brevi permettano un uso prevalente della casa come abitazione principale, vengono mantenute le esenzioni Imu «come anche gli interessi passivi del mutuo». A supporto delle motivazioni viene citata l’ordinanza 19989/2018 della Cassazione secondo cui «non impedisce la richiesta di agevolazioni la circostanza che l’immobile sia concesso in locazione con regolare contratto a terzi».

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