Imposte

L’assegno unico non fa saltare i bonus fiscali legati ai figli

di Michela Magnani

Dal marzo l’assegno unico si sostituirà alle detrazioni per i figli a carico minorenni (o, in presenza di certe condizioni, fino all’età di 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili). Al compimento del ventunesimo anno, i genitori avranno invece diritto alle detrazioni per i figli a carico regolate dall’articolo 12.

Ci si è posti, tuttavia, il problema del coordinamento con altre disposizioni “agevolative” che agevolano i costi della genitorialità. Ci si riferisce alla detrazione del 19% per alcune delle spese indicate nell’articolo 15 del Tuir, se sostenute per i propri figli di età fino a 21 anni, o alle norme che prevedono la non imponibilità di iniziative di welfare ex articolo 51, comma 2, del Tuir qualora siano usufruite dai figli.

Secondo una interpretazione letterale, queste misure verrebbero meno. Tuttavia, poiché la ratio dell’assegno unico è razionalizzare gli aiuti alla genitorialità, si deve ritenere che la nuova misura non abbia modificato i principi fiscali di carattere generale e che quindi tali agevolazioni spettino anche ai genitori che percepiranno l’assegno unico per i propri figli.

In tal senso va anche una modifica normativa contenuta nella bozza del decreto “sostegni-3” esaminato venerdì 21 gennaio dal Governo. Il decreto interverrà sull’articolo 12 del Tuir, inserendo un nuovo comma 4-ter, in base al quale i figli per i quali non spetta la detrazione per familiari a carico saranno considerati al pari di quelli per i quali spetta, ai fini delle disposizioni fiscali che fanno riferimento alle persone indicate nello stesso articolo 12, richiamando le condizioni ivi previste.

Articolo aggiornato il 23 gennaio 2022.

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