Adempimenti

L’e-fattura dribbla l’accreditamento

di Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce

L’ansia da fattura elettronica cresce e i contribuenti più intraprendenti vogliono subito sperimentare tutti i servizi messi a disposizione dal fisco per ottemperare all’obbligo imposto in due step: dal 1° luglio 2018 per carburanti e subappalti Pa e poi dal 1° gennaio 2019 per tutte le altre operazioni. Come già vissuto con la fattura Pa la partenza è caratterizzata da dubbi e quesiti che nascono spontanei dalla rete e che trovano risposte puntuali nei meccanismi che informano il sistema di interscambio. È pur vero che l’agenzia delle Entrate negli ultimi mesi, per andare incontro agli operatori ha introdotto nuove funzionalità pienamente operative solo da fine maggio.

Più in dettaglio i quesiti pervenuti dai lettori alla casella e-mail ilmiogiornale@ilsole24ore.com riguardano per lo più le modalità di collegamento al sistema di interscambio ovvero le funzionalità di dialogo con il sito delle Entrate. Va ricordato che già da ora può rivelarsi utile seguire con attenzione le istruzioni formulate nelle specifiche tecniche allegate al provvedimento 89757/2018, che distinguono puntualmente le diverse condizioni in cui possono trovarsi i contribuenti.

L’abilitazione

Il primo passo da fare è l’abilitazione del canale di trasmissione. In alternativa il dialogo con lo Sdi può essere: la posta elettronica certificata (Pec), un canale web fruibile attraverso il servizio «Fatture e corrispettivi»; un sistema di cooperazione amministrativa (servizio SdiCoop) e un servizio di trasmissione dati tra terminali interconnessi (servizio SdiFtp). Per ognuno di questi canali esiste una procedura di collegamento ovvero di accreditamento. Una delle domande pervenute si pone il problema di come ottenere il codice identificativo dallo Sdi e come si dialogherà con lo stesso tramite un intermediario. Parlando di codice identificativo è chiaro che si parla di uno dei servizi (SdiCoop e SdiFtp) per i quali è necessario un vero e proprio accreditamento al sistema.

Il dubbio che pone il lettore è che cosa succede se al canale per le singole società di un gruppo si accredita un intermediario. In questo caso il codice identificativo viene attribuito all’intermediario e può essere abilitato per più posizioni (fino a 100). Pertanto a fronte di un unico codice identificativo si avrà a disposizione un accesso distinto per ogni impresa.

Inoltre il lettore chiede se la capogruppo può essere abilitata a gestire le singole posizioni dei soggetti appartenenti al gruppo. Questo non è più un problema di Sdi, ma è un problema di natura fiscale che va gestito all’interno delle deleghe fiscalmente possibili. Per cui la capogruppo potrà operare come intermediario abilitato. Per realizzare l’accreditamento è possibile collegarsi sul sito fatturapa e seguire le istruzioni relative all’accreditamento la gestione del canale. Per chi non si avvale dei servizi con preaccreditamento, il canale si abilita per la Pec con il primo invio effettivo al canale istituzionale o per i servizi web con l’identificazione in un area dedicata del servizio web «Fatture e corrispettivi».

Ricezione delle fatture

In un’altra domanda si pone un problema per essere abilitati alla ricezione. In effetti, è un problema diverso rispetto al precedente perché in questo caso: se sono accreditato (SdiCoop ovvero SdiFtp) la ricezione avverrà su canali dedicati; se no (situazione in cui si trova chi ha posto la domanda) dovrà avere una Pec che comunicherà al fornitore e la fattura gli verrà recapitata direttamente sulla Pec. Per evitare l’invio della Pec al fornitore il cliente potrà preregistrarsi con la funzionalità web «Registrazione delle modalità prescelte per la ricezione delle fatture» accessibile dal servizio «fatture e corrispettivi».

Semplificazioni

Per l’emissione della fattura sono state previste anche delle funzionalità ipersemplificate per i piccoli, utilizzando il servizio «Fatture o corrispettivi». Queste funzionalità permettono al cedente/prestatore di predisporre e inviare la fattura direttamente da web seguendo una procedura predefinita.

DOMANDE E RISPOSTE

Intermediario abilitato consultazione fatture

Sono un consulente di operatori economici e privati, vorrei sapere come consultare le fatture che sono messe a disposizione del contribuente nella sua area riservata.

Come chiarisce il provvedimento 89757 del 30 aprile 2018 dell’agenzia delle Entrate al paragrafo 5.3, la consultazione e l’acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici messi a disposizione nell’area riservata del sito web dell’agenzia delle Entrate è consentita anche agli intermediari abilitati appositamente delegati.

La delega può essere conferita dal contribuente attraverso le funzionalità rese disponibili sul sito dell’agenzia delle Entrate ovvero presentando l’apposito modulo presso un qualsiasi ufficio territoriale. La delega opera anche per le fatture transfrontaliere.

Abilitazione del canale di trasmissione

Vorrei accreditarmi al sistema d’interscambio per poter ricevere le fatture da parte di un mio cliente: quali modalità posso adottare senza dovermi dotare di particolari mezzi elettronici?

Per trasmettere le fatture al Sistema di interscambio (SdI) non è necessario effettuare complesse operazioni di accreditamento. In effetti l’accreditamento è richiesto solo per collegamenti complessi di cooperazione applicativa su rete internet (servizio SdICooP) e di trasmissione dati tra terminali remoti basato su protocollo FTP (servizioSdIFtp).

Per il lettore la trasmissione della fattura può avvenire con un invio di una casella di posta elettronica certificata.

La fattura costituirà l’allegato della Pec. L’utilizzo della Pec, come chiariscono le specifiche tecniche par 1.3.1 allegate al provvedimento 89757 del 30 aprile 2018 dell’agenzia delle Entrate, garantisce di per sé l’identificazione del soggetto trasmittente.

Adempimenti fai da te

Sono un professionista con partita Iva: posso farmi le fatture elettroniche da solo? Inoltre, quando sarà a regime la fattura elettronica si dovrà ancora fare lo spesometro e la dichiarazione Iva?

Il professionista può fare le fatture da solo attraverso l’invio della stessa tramite web, utilizzando il servizio web «fatture e corrispettivi». Per quanto riguarda gli adempimenti dal 1° gennaio 2018 viene meno lo spesometro (o meglio l’invio dei dati fattura), rimane invece obbligatoria la comunicazione trimestrale delle liquidazioni periodiche. Per quanto riguarda la dichiarazione Iva, l’intenzione, per quanto sarà possibile, dovrebbe essere precompilata dal fisco e controllata dal contribuente, come attualmente avviene con il 730 precompilato.

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