Controlli e liti

L’infiltrazione mafiosa «occasionale» obbliga all’adozione di modelli 231

Contraddittorio preventivo con l’impresa prima del provvedimento del prefetto

di Antonio Iorio

L’adozione della normativa sulla responsabilità degli enti potrà in futuro essere determinante anche ai fini della normativa antimafia in ipotesi di tentativi di infiltrazione riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale. A prevedere questa novità è il decreto legge recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Pnrr che introduce anche una sorta di contraddittorio preventivo con l’impresa prima dell’adozione dei provvedimenti amministrativi antimafia da parte del Prefetto. Ma vediamo in concreto come queste novità si inseriscono nel procedimento per il rilascio dell’informazione antimafia.

Prevenzione collaborativa

Ormai da anni il rilascio dell’informazione antimafia è conseguente alla consultazione della banca dati nazionale unica allorché non emergano, nei confronti dell’interessato, cause di decadenza, di sospensione o di divieto previste dalla normativa antimafia (Dlgs 159/2011) o un tentativo di infiltrazione mafiosa.

Nel caso in cui il prefetto (competente al rilascio di tale informazione) ritenga invece sussistenti i presupposti per l’adozione dell’informazione antimafia interdittiva ovvero tentativi di infiltrazione mafiosa riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale, la nuova norma prevede ora (se non ci sono esigenze di celerità del procedimento) una comunicazione all’interessato in merito ai tentativi di infiltrazione mafiosa rilevati, con l’indicazione degli elementi sintomatici, assegnando un termine non superiore a 20 giorni per presentare osservazioni. All’esito di tale contraddittorio il prefetto potrà adottare uno dei seguenti provvedimenti:

1) informazione antimafia liberatoria;

2) informazione antimafia interdittiva;

3) osservanza da parte dell’interessato (impresa, società, associazione) per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a 12 mesi, di una o più di una serie di misure.

Agevolazione occasionale

Quest’ultima prescrizione riguarda i casi in cui vengano accertati tentativi di infiltrazione mafiosa riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale. A questo punto (nuovo articolo 94-bis del Dlgs 159/2011), la prima misura che il prefetto potrà imporre è l’adozione e l’attuazione da parte dell’impresa delle prescrizioni organizzative contenute nella normativa sulla responsabilità degli enti (Dlgs 231/2001) atte a rimuovere e prevenire le cause di agevolazione occasionale. Occorrerà, in sintesi, adottare modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati e prevedere la vigilanza sul loro funzionamento e osservanza mediante uno specifico organismo.

È evidente che il modello con ogni probabilità non potrà limitarsi a disciplinare le modalità concrete di prevenzione dei reati più strettamente attinenti la criminalità organizzata (di cui all’articolo 24-ter del Dlgs 231/2001), ma dovrà concentrarsi anche su altri illeciti che in qualche modo sono strumentali all’infiltrazione mafiosa (nella specie ritenuta occasionale) rispetto all’attività svolta dalla impresa interessata.

Le altre misure

Oltre all’osservanza di tale sistema preventivo di cui al Dlgs 231/2001, il prefetto potrà prescrivere in capo all’interessato, anche alcune comunicazioni al gruppo interforze istituito presso la prefettura, quali:

O atti di disposizione, acquisto o pagamento effettuati, ricevuti, incarichi professionali conferiti, di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti, contratti di associazione in partecipazione;

O forme di inanziamento da parte dei soci o di terzi per le società di capitali o di persone.

Per tutti questi incassi/pagamenti potrà essere richiesto anche un conto corrente dedicato. In tale contesto il prefetto può nominare, anche uno o più esperti, iscritti nell’albo degli amministratori giudiziari.

Alla scadenza della durata delle misure il prefetto, ove accerti sulla base delle analisi formulate dal gruppo interforze che sia venuta meno l’agevolazione occasionale e l’assenza di altri tentativi di infiltrazione mafiosa, rilascia un’informazione antimafia liberatoria.

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