L'esperto rispondeImposte

La compravendita di oggetti da collezione senza intento speculativo non ha rilevanza reddituale

Dal 2023 le piattaforme sono tenute a segnalare all’amministrazione finanziaria le vendite superiori a 30 transazioni per un importo superiore a 2.000 euro effettuate nell’anno

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di Alfredo Calvano e Attilio Calvano

La domanda

Un giovane collezionista è solito acquistare e vendere, tra privati, carte illustrate attraverso piattaforme digitali. Spesso sono cards usate, passate di mano tra diversi collezionisti, a volte sono carte nuove conservate nell’imballo originale. Con la cosiddetta Direttiva UE 2021/514 (Dac7), che impone ai gestori di tali piattaforme la comunicazione al Fisco dei dati delle transazioni, al superamento di un certo numero di movimenti e di corrispettivi, in caso di numerose e piccole transazioni eccedenti i trenta movimenti annui e un corrispettivo al di sotto dei duemila euro, il collezionista che scenario si trova davanti? Dovrà dichiarare questi piccoli incassi?
T. V. - Ascoli Piceno

L’applicazione della Direttiva 2021/514 ha preso avvio con il Dlgs 32/2023 dal 1° gennaio 2023, con le prime informazioni relative a tale anno comunicate entro il 31 gennaio 2024 (termine prorogato al 15 febbraio 2024). I parametri in base ai quali il venditore di beni viene “segnalato” dal gestore della piattaforma – vendite superiori a 30 transazioni per un importo superiore a 2.000 euro durante il periodo oggetto di comunicazione - sono da considerare coesistenti (articolo 2 Dlgs 32 citato). La...