Controlli e liti

La decisione sulla consulenza tecnica d’ufficio spetta al giudice tributario

La sentenza 89/2/2021 della Ctr Liguria chiude all’ammissibilità in assenza di una situazione obiettiva di incertezza

È il giudice tributario a stabilire se la consulenza tecnica d’ufficio (Ctu) sia necessaria o opportuna per giungere alla decisione. A precisarlo è la sentenza 89/2/2021 della Ctr Liguria che ha rigettato l’appello del contribuente.

La vicenda

La sentenza scaturisce dalla notifica di un avviso di accertamento con cui l’ufficio ha accertato l’inattendibilità delle scritture contabili, l’indebita detrazione Iva, l’omessa fatturazione di operazioni imponibili e la violazione all’obbligo di dichiarazione.

Contro l’avviso di accertamento, la società ha proposto ricorso e presentato istanza di ammissione di consulenza tecnica d’ufficio relativa alla quantificazione del materiale prodotto dall’impresa. Dopo aver valutato le osservazioni prodotte dalla ricorrente, la Ctp non ha accolto l’istanza e ha rigettato il ricorso presentato.

Così la società ha presentato appello contro la sentenza sfavorevole eccependo, tra le altre, la carenza di motivazione poiché, i giudici di prime cure non avevano espresso alcuna valutazione in merito alla richiesta di una perizia tecnica di ufficio.

La decisione

La Ctr Liguria chiarisce che la consulenza tecnica non è equiparabile a un mezzo istruttorio, ma è uno strumento ausiliario e integrativo di conoscenza e valutazione a disposizione del giudice di merito.

Per questi motivi, il collegio d’appello ha ritenuto di non accogliere la richiesta della società appellante di modificare l’esito del primo grado di giudizio, non sussistendo, nel caso esaminato, alcuna situazione obiettiva di incertezza.

I precedenti

La consulenza tecnica può essere disposta d’ufficio dal giudice o richiesta dalle parti ed è ammessa solo quale ausilio per la valutazione di quanto provato in corso di causa, o per appurare circostanze conoscibili solo attraverso particolari cognizioni o con l’ausilio di peculiari strumenti tecnici.

Come precisato dalla Cassazione (sentenza 24903/2013), la consulenza tecnica è un mezzo istruttorio rimesso al potere discrezionale del giudice, il cui esercizio però incontra il duplice limite del divieto di servirsene per sollevare le parti dall’onere probatorio e dell’obbligo di motivare il rigetto della relativa richiesta. Nella medesima pronuncia, i giudici di legittimità ritengono che in presenza di argomentazioni di natura squisitamente tecnica, la pronuncia dei giudici di merito deve ritenersi viziata qualora non si siano avvalsi dell’ausilio della Ctu.

Va evidenziato che in sede di richiesta di Ctu la parte è chiamata a fornire precise indicazioni sulla necessità di acquisire elementi conoscitivi di particolare complessità, che presuppongano conoscenze specifiche di tipo extragiuridico.

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