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La fattura elettronica si prepara al calcolo automatico dell’imposta di bollo

Dal 1° gennaio 2021 sarà operativa la procedura automatizzata di controllo ed eventuale integrazione del prelievo

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Dal 1° gennaio 2021 sarà operativa la procedura automatizzata di controllo ed eventuale integrazione dell’imposta di bollo dovuta sulle fatture elettroniche transitate dal Sistema di interscambio (Sdi).

In sintesi, l’agenzia delle Entrate effettuerà il calcolo dell’imposta di bollo da versare in base alle informazioni contenute nelle fatture elettroniche e metterà a disposizione dei contribuenti, sul sito «Fatture e corrispettivi», l’elenco delle fatture potenzialmente soggette a imposta di bollo. Tali elenchi saranno scaricabili in formato Xml dai contribuenti o dai loro intermediari fiscali e potranno essere integrati e/o modificati, prima della determinazione dell’ammontare da versare. Spetterà quindi a ciascun contribuente verificare la correttezza del proprio elenco, correggerne gli eventuali errori e infine effettuare il versamento dell’imposta.

La domanda che sorge immediatamente spontanea è se nella fattura siano presenti o meno tutti gli elementi per capire se tale fattura sia soggetta o meno a imposta di bollo. In altre parole, l’agenzia delle Entrate riuscirà a capire con esattezza su quali fatture applicare il bollo e su quali no? La risposta al quesito è chiaramente negativa. Le informazioni normative presenti in fattura non consentono, infatti, di stabilire con certezza se il bollo sia o meno dovuto, in quanto vi sono molti casi in cui, a fronte della medesima norma applicata di esenzione, non imponibilità o di esclusione, si concretizzano tipologie di operazioni diverse per le quali il bollo può essere o meno dovuto.

Peraltro la norma di esenzione, non imponibilità o di esclusione applicata non è neppure esposta in fattura in un formato elaborabile, visto che l’elemento <RiferimentoNormativo> è costituito da un campo a testo libero e quindi non codificato, mentre il solo elemento <Natura> N1/N6 - seppur integrato con i nuovi subcodici di dettaglio, che dovranno essere obbligatoriamente presenti dal 1° gennaio 2020 - non consente di individuare né la norma applicata, né la tipologia di operazione effettuata. Ecco spiegato il motivo per cui l’agenzia delle Entrate renderà possibile verificare la correttezza dell’elenco proposto, correggerne gli eventuali errori, permanendo quindi sul contribuente la responsabilità della determinazione dell’imposta.

Per rendere più agevole l’attività del contribuente bisognerà quindi capire esattamente quali saranno le regole che verranno applicate dall’agenzia delle Entrate. A fronte di ciò le software house potranno:
•prevedere apposite funzioni di acquisizione automatica degli elenchi delle fatture potenzialmente soggette a imposta di bollo predisposti dall’agenzia delle Entrate;
•predisporre apposite funzioni di verifica automatica dell’imposta di bollo calcolata dall’agenzia delle Entrate, in riferimento alle fatture emesse e presenti sul sistema.

Chiaramente sarebbe auspicabile che le regole utilizzate dall’agenzia delle Entrate, per trasparenza, fossero esplicitate in chiaro e inserite in un provvedimento, o almeno documentate nelle specifiche tecniche della fattura elettronica pubblicate ufficialmente.
In questo modo sarebbe anche possibile replicarle nei software gestionali, in modo tale da poter emettere già in origine le fatture applicando il bollo con le identiche modalità che l’amministrazione finanziaria ritiene corrette, senza possibilità di errori o diverse interpretazioni.

Quello che a oggi sappiamo già è che l’agenzia delle Entrate considererà soggette a imposta di bollo:
•tutte le fatture in cui risulta compilato l’elemento <DatiBollo>;
•tutte le fatture senza Iva per le quali, pur non essendo presente l’elemento <DatiBollo> di cui sopra, siano presenti righi con l’elemento <Natura> (in relazione ad alcuni valori), di importo superiore ai 77,47.

Quello che non sappiamo è come verranno trattate le fatture che contengono al loro interno sia righi imponibili Iva sia righi con l’elemento <Natura> di importo superiore ai 77,47 euro, per le quali non vi è certezza circa l’elaborazione che verrà effettuata da Sogei. Le software house sono comunque pronte per realizzare le nuove funzionalità sopra descritte, utili ad agevolare i propri clienti in queste attività. AssoSoftware, dal canto suo, ha già fatto richiesta all’agenzia delle Entrate affinché l’acquisizione degli elenchi delle fatture soggette a imposta di bollo possa essere completamente automatizzata ed effettuata direttamente dall’interno dei gestionali, senza la necessità di accedere al sito «Fatture e corrispettivi» (cliente per cliente, nel caso degli intermediari fiscali) per effettuarne lo scarico.