La «materialità» misura l’impatto delle inesattezze
Alla base della revisione esistono concetti fondamentali che si utilizzano sia in fase di pianificazione sia in fase di esecuzione del lavoro. Decisamente il più importante è la materialità, alla quale è dedicato un principio ad hoc (Isa Italia 320) cui si aggiunge l'acquisizione di elementi probativi necessari per giunger a conclusioni ragionevoli su cui fondare l'opinione.
Il concetto di materialità
il principio della materialità (o significatività) è un “elemento” importante, utilizzato sia ai fini della pianificazione sia dello svolgimento delle procedure di revisione e della valutazione degli effetti sul bilancio degli errori identificati e non corretti.
Il principio di revisione Isa Italia 320 contiene la definizione della materialità, secondo cui «gli errori, incluse le omissioni, sono considerati significativi se ci si possa ragionevolmente attendere che essi, considerati singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio». Per applicare appropriatamente il concetto di significatività nella pianificazione e svolgimento della revisione, la prassi prevede la definizione di tre livelli di materialità:
la “overall materiality” o materialità complessiva, che rappresenta la significatività rispetto al bilancio nel suo complesso;
la “performance materiality” o materialità operativa, che rappresenta l'importo stabilito dal revisore in misura inferiore alla significatività per il bilancio nel suo complesso, al fine di ridurre ad un livello appropriatamente basso la probabilità che l'insieme degli errori non corretti e non individuati superi la significatività per il bilancio nel suo complesso;
il “de minimis Sum posting level” o importo minimo, che rappresenta l'importo al di sotto del quale gli errori identificati e non corretti sono considerati trascurabili e pertanto non inseriti nel riepilogo delle differenze di revisione (Sum sta per summary of unadjusted misstatements).
Vi sono diverse metodologie di stima della materialità. Tra queste la più utilizzata è il “metodo semplice” che consiste nell'applicazione di una percentuale ad un valore di riferimento scelto, utilizzando i parametri elencati nella tabella qui sotto.
Gli elementi probativi
Gli elementi probativi sono necessari per supportare il giudizio del revisore e la relazione di revisione. Essi sono di natura cumulativa e si acquisiscono principalmente mediante le procedure svolte nel corso della revisione contabile. Gli elementi probativi comprendono sia le informazioni che supportano e avvalorano le asserzioni della direzione, sia qualunque informazione in contrasto con tali asserzioni. Inoltre, in alcuni casi, il revisore tiene conto anche della mancanza di informazioni che costituisce quindi un elemento probativo (principio di revisione Isa Italia 200, sezione A28).
Tra gli elementi probativi che il revisore deve acquisire prima di rilasciare il suo giudizio sul bilancio si segnala quanto previsto dal principio Isa Italia 580, cioè le attestazioni scritte che gli amministratori della società revisionata devono rilasciare sul fatto di aver adempiuto alle loro responsabilità relative alla redazione del bilancio in conformità al quadro normativo sull'informazione finanziaria applicabile, incluso ove pertinente la sua corretta rappresentazione, come stabilito nei termini dell'incarico di revisione. L'attestazione deve inoltre contenere la dichiarazione della direzione che tutte le operazioni sono state registrate e riflesse nel bilancio.
I limiti dell'attività di revisione
L'attività di revisione diretta ai due obiettivi indicati sopra, incontra poi dei limiti intrinseci che il principio di revisione Isa Italia 200 individua nel paragrafo A45. Non ci si attende che il revisore annulli il rischio di revisione, né che sia in grado di farlo, e quindi non si può ottenere una sicurezza assoluta che il bilancio non contenga errori significativi dovuti a frode o a comportamenti o eventi intenzionali. Ciò in quanto nella revisione contabile sussistono limiti intrinseci che rendono di natura persuasiva, piuttosto che conclusiva, la maggior parte degli elementi probativi dai quali il revisore trae le sue conclusioni e sui quali egli basa il proprio giudizio. I limiti intrinseci della revisione contabile derivano dalla natura dell'informativa finanziaria, dalla natura delle procedure di revisione e dalla necessità che la revisione contabile si svolga in tempi e a costi ragionevoli.