Adempimenti

La precompilata arriva online: così il Covid cambia le regole. Spese detraibili solo se tracciabili

Attività sportive dei ragazzi, trasporto pubblico e spese mediche tra gli oneri più coinvolti dal lockdown dell’anno scorso e dalle nuove regole sull’obbligo di pagamento con mezzi tracciabili

Per la dichiarazione dei redditi precompilata – che il Fisco mette oggi online – il 2021 sarà un anno diverso da tutti gli altri. I riflessi della pandemia e l’obbligo di pagamento tracciabile imporranno una gestione inedita ai contribuenti che dalla tarda mattinata di oggi inizieranno a consultare e a scaricare le bozze dal sito delle Entrate.

Tutto lascia presagire un’ulteriore crescita del fai-da-te, sulla spinta alla digitalizzazione impressa dal coronavirus. L’anno scorso – complice il lockdown – i contribuenti che hanno inviato il proprio modello 730 direttamente dal sito dell’Agenzia sono stati 3,8 milioni, 500mila in più del 2019 e quasi il triplo rispetto al debutto (2015).

Il trend è netto, dunque. Ma non bisogna farsi ingannare, perché la precompilata ha fatto crescere il numero totale dei 730, aumentando anche quelli trasmessi da Caf e intermediari (da 17,7 a 18,4 milioni tra il 2015 e il 2020).

Pagamenti tracciati e correzioni

Il meccanismo della precompilata è ormai rodato. Ciò che cambia è il contesto.

Dal 1° gennaio 2020 c’è l’obbligo di pagare le spese detraibili al 19% con mezzi tracciabili (carte, bonifici, app) se si vuole mantenere l’agevolazione. E questo si riflette sulle dichiarazioni da presentare nel 2021. Fanno eccezione i medicinali, i dispositivi medici e le spese per prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche o convenzionate con il Ssn, che sono detraibili anche se pagate in contanti.

La Consulta dei Caf ha chiesto di rinviare l’obbligo al 2022, anche perché molti cittadini non ne erano a conoscenza all’inizio dell’anno scorso. Ma per farlo occorre trovare nelle pieghe del bilancio statale 868 milioni, cioè il risparmio di gettito per il 2021 legato alla stretta sui pagamenti.

Le spese mediche sono di gran lunga le più frequenti tra quelle detraibili al 19 per cento. Quest’anno il Fisco inserisce nella precompilata solo quelle per cui l’operatore sanitario ha comunicato tramite il sistema Ts che il pagamento è avvenuto con un mezzo tracciabile. Se manca qualcosa – o se la modalità di pagamento è stata comunicata in modo errato – il dato precaricato dovrà essere corretto.

Vista la diffusione delle spese sanitarie, è possibile che queste rettifiche si riflettano sul tasso di precompilate accettate dai contribuenti (le cosiddette dichiarazioni no touch). Di fatto, l’anno scorso 765mila modelli – uno su cinque tra quelli trasmessi con il fai-da-te – sono stati accettati così come li aveva predisposti l’Agenzia. Chi li modificherà perderà tra l’altro il vantaggio dell’esclusione dai controlli formali sulle agevolazioni già inserite dal Fisco.

Un’altra novità di quest’anno riguarda l’accesso al 73o: chi aveva già Fisconline, lo può ancora usare; gli altri devono chiedere lo Spid.

L’impatto sulle spese

Il lockdown e il Covid-19 hanno avuto un impatto pesante su alcuni bonus.

Saranno meno numerosi i contribuenti che dovranno inserire in dichiarazione le spese per attività sportive dei ragazzi, bloccate per lunghi tratti nel 2020 (le modifiche e i primi invii saranno possibili dal 19 maggio, come chiarito dal provvedimento di venerdì scorso). Lo stesso accadrà per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale: spesso le Regioni e i Comuni hanno abbuonato alcune mensilità per il servizio non sfruttato in precedenza.

Grande attenzione servirà poi per la gestione dei rimborsi, ad esempio quelli della mensa scolastica non sfruttata per il lockdown. Se le somme sono state restituite nel 2020, ma dopo l’invio del 730, andranno inserite quest’anno.

Le lezioni a distanza hanno reso inutili molti contratti di locazione per studenti fuori sede, e anche questo è un effetto che si vedrà nella precomopilata. Con un’avvertenza in più: nel 2020 le registrazioni telematiche di nuovi contratti hanno raggiunto l’85% (+13% in un anno), ma chi non ha potuto andare fisicamente in ufficio potrebbe aver ritardato alcuni adempimenti successivi, come risoluzioni e rinegoziazioni. Che potrebbero non risultare nel modello.

Tra le spese che gli operatori devono comunicare al Fisco per la precompilata ci sono anche quelle funebri. È un dato che risentirà delle vittime del Covid-19: i 99mila decessi registrati come «eccesso di mortalità» nel 2020 incrementeranno probabilmente la frequenza di questa agevolazione, a quota 500mila nel 2019.

Spese detraibili al 19% solo se «tracciabili»

La stretta sui pagamenti

al 1° gennaio 2020 le spese detraibili al 19% sono agevolate solo se pagate con mezzi tracciabili (bancomat, carte di credito, bonifici, app). Il Fisco inserisce nella precompilata le spese che risultano pagate con mezzi tracciabili.

Per modificare i dati precaricati o aggiungerne di nuovi occorre avere - oltre alla ricevuta, scontrino o fattura - anche la prova del pagamento: ricevuta del bancomat, estratto conto con addebito e così via, ma il Fisco ammette anche una attestazione rilasciata sul documento di spesa dal destinatario del pagamento.

L’eccezione dei medicinali

I contanti sono ancora ammessi per medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie effettuate presso strutture pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale

Spese rimborsate per il coronavirus

La spesa effettiva

Attività sportive per i figli, trasporti locali e mense scolastiche sono stati colpiti dal lockdown nel 2020. Se una parte delle spese detraibili sostenute per queste attività è stata rimborsata, bisogna tenerne conto nella dichiarazione precompilata.

Il principio di cassa

Una difficoltà in più è che le persone fisiche seguono il principio di cassa. Perciò, se una spesa pagata nel 2020 viene rimborsata quest’anno, conviene scomputare il rimborso e detrarre solo la spesa effettiva. Se invece una spesa pagata nel 2019 è stata rimborsata nel 2020 dopo che era già stata presentata la dichiarazione, nel modello dichiarativo 2021 il rimborso andrà indicato tra i redditi diversi (e tassato).

Affitti rinegoziati, disdettati e registrati

Le ricadute della pandemia

Gli immobili - e in particolare quelli affittati - fin dal 2015 sono una delle aree della precompilata in cui i contribuenti devono fare più modifiche. Quest’anno bisogna fare attenzione ad alcune vicende contrattuali particolari legate alla pandemia, intrecciate alla chiusura degli uffici durante il lockdown:

Gli immobili - e in particolare quelli affittati - fin dal 2015 sono una delle aree della precompilata in cui i contribuenti devono fare più modifiche. Quest’anno bisogna fare attenzione ad alcune vicende contrattuali particolari legate alla pandemia, intrecciate alla chiusura degli uffici durante il lockdown:

- canoni rinegoziati nel corso del 2020: dal 3 luglio le Entrate hanno dato la possibilità di usare il modello Rli al posto del modello 69 cartaceo (Rli è obbligatorio dal 1° settembre scorso);

- canoni rinegoziati nel corso del 2020: dal 3 luglio le Entrate hanno dato la possibilità di usare il modello Rli al posto del modello 69 cartaceo (Rli è obbligatorio dal 1° settembre scorso);

- contratti risolti per la pandemia: un fenomeno tutto sommato non così frequente, che ha coinvolto soprattutto le locazioni a studenti;

- nuovi contratti registrati: l’iter non è cambiato, ma chi non ha seguito la procedura telematica potrebbe aver consegnato il modello Rli agli uffici solo dopo le chiusure primaverili o autunnali.

Bonifici per lavori su singole unita

L’analisi del foglio informativo

Come negli anni scorsi, i pagamenti per lavori edilizi agevolati eseguiti nel 2020 seguiranno due vie:

- quelli relativi a lavori su parti comuni (comunicati dagli amministratori di condominio) saranno inseriti nella precompilata, a meno che il controllo qualità delle Entrate non abbia rilevato anomalie, nel qual caso saranno lasciati nel foglio informativo;

- quelli per lavori su singole unità saranno sempre nel foglio informativo e il contribuente dovrà valutare se inserirli o no.

I nuovi bonus del 2020

Una delle ragioni per cui le spese per lavori su singole unità restano nel foglio informativo è che il Fisco non può riconoscere dalla causale del bonifico se sono relative ai vecchi bonus o a quelli nuovi in vigore dal 2020: bonus facciate del 90% e superbonus del 110%.

Spese di frequenza scolastica

Invio facoltativo dei dati

Il 2021 è il primo anno di invio facoltativo dei dati relativi alle spese di frequenza scolastica (tasse non versate con modello F24, contributi obbligatori volontari ed erogazioni liberali alle scuole, deliberate o no dagli istituti).

Non tutti i contribuenti, quindi, troveranno questi dati già precaricati nel modello.

Le esclusioni

L’obbligo di comunicare i dati al Fisco riguarda solo gli istituti scolastici, e non invece le società esterne o i Comuni che gestiscono servizi come la mensa: in queste ipotesi la spesa detraibile andrà direttamente inserita nel modello, tenendo conto degli eventuali rimborsi ricevuti per mancata frequenza legata alla pandemia

La stretta sui pagamenti

Dal 1° gennaio 2020 le spese detraibili al 19% sono agevolate solo se pagate con mezzi tracciabili (bancomat, carte di credito, bonifici, app). Il Fisco inserisce nella precompilata le spese che risultano pagate con mezzi tracciabili.

Per modificare i dati precaricati o aggiungerne di nuovi occorre avere - oltre alla ricevuta, scontrino o fattura - anche la prova del pagamento: ricevuta del bancomat, estratto conto con addebito e così via, ma il Fisco ammette anche una attestazione rilasciata sul documento di spesa dal destinatario del pagamento.

L’eccezione dei medicinali

I contanti sono ancora ammessi per medicinali, dispositivi medici e prestazioni sanitarie effettuate presso strutture pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale

La spesa effettiva

Attività sportive per i figli, trasporti locali e mense scolastiche sono stati colpiti dal lockdown nel 2020. Se una parte delle spese detraibili sostenute per queste attività è stata rimborsata, bisogna tenerne conto nella dichiarazione precompilata.

Il principio di cassa

Una difficoltà in più è che le persone fisiche seguono il principio di cassa. Perciò, se una spesa pagata nel 2020 viene rimborsata quest’anno, conviene scomputare il rimborso e detrarre solo la spesa effettiva. Se invece una spesa pagata nel 2019 è stata rimborsata nel 2020 dopo che era già stata presentata la dichiarazione, nel modello dichiarativo 2021 il rimborso andrà indicato tra i redditi diversi (e tassato)

Le ricadute della pandemia

Gli immobili - e in particolare quelli affittati - fin dal 2015 sono una delle aree della precompilata in cui i contribuenti devono fare più modifiche. Quest’anno bisogna fare attenzione ad alcune vicende contrattuali particolari legate alla pandemia, intrecciate alla chiusura degli uffici durante
il lockdown:

canoni rinegoziati nel corso del 2020: dal 3 luglio le Entrate hanno dato la possibilità di usare il modello Rli al posto del modello 69 cartaceo (Rli è obbligatorio dal 1° settembre scorso);

contratti risolti per la pandemia: un fenomeno tutto sommato non così frequente,
che ha coinvolto soprattutto
le locazioni a studenti;

nuovi contratti registrati: l’iter non è cambiato, ma chi non ha seguito la procedura telematica potrebbe aver consegnato
il modello Rli agli uffici solo dopo le chiusure primaverili
o autunnali

L’analisi del foglio informativo

Come negli anni scorsi, i pagamenti per lavori edilizi agevolati eseguiti nel 2020 seguiranno due vie:

quelli relativi a lavori su parti comuni (comunicati dagli amministratori di condominio) saranno inseriti nella precompilata, a meno che il controllo qualità delle Entrate non abbia rilevato anomalie, nel qual caso saranno lasciati nel foglio informativo;

quelli per lavori su singole unità saranno sempre nel foglio informativo e il contribuente dovrà valutare se inserirli o no.

I nuovi bonus del 2020

Una delle ragioni per cui le spese per lavori su singole unità restano nel foglio informativo è che il Fisco non può riconoscere dalla causale del bonifico se sono relative ai vecchi bonus o a quelli nuovi in vigore dal 2020: bonus facciate del 90% e superbonus del 110%

Invio facoltativo dei dati

Il 2021 è il primo anno
di invio facoltativo dei dati relativi alle spese di frequenza scolastica (tasse non versate con modello F24, contributi obbligatori
volontari ed erogazioni liberali alle scuole, deliberate o no
dagli istituti).

Non tutti i contribuenti, quindi, troveranno questi dati già precaricati nel modello.

Le esclusioni

L’obbligo di comunicare i dati al Fisco riguarda solo gli istituti scolastici, e non invece le società esterne o i Comuni che gestiscono servizi come la mensa: in queste ipotesi la spesa detraibile andrà direttamente inserita nel modello, tenendo conto degli eventuali rimborsi ricevuti
per mancata frequenza legata alla pandemia

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©