La raccolta di capitali anche attraverso il retail
L’Eltif è un Oicr introdotto con regolamento Ue n. 2015/760 per l’impiego di capitale a lungo termine. Al di là dell’inquadramento generale, è interessante soffermarsi sugli obiettivi dello strumento su come si inquadra nell’ambito delle novità di finanza per la crescita. L’obiettivo è stimolare investimenti a lungo termine, finanziando Pmi e attività materiali e immateriali.
Una grossa novità sta nella platea degli investitori perché, accanto ai classici fornitori del cosiddetto «patient money» (assicurazioni, fondi pensione, fondazioni), il fundraising è indirizzato anche al retail, garantendo tuttavia una serie di presidi e garanzie.
Gli investimenti devono riguardare:
strumenti di equity, quasi equity e debito;
prestiti erogati dall’Eltif con una scadenza non superiore al suo ciclo di vita;
azioni o quote di altri Eltif o di fondi europei per il venture capital o l’imprenditoria sociale;
partecipazioni dirette o indirette in attività reali per almeno 10 milioni di euro.
Tali investimenti sono indirizzati verso le cosiddette imprese di portafoglio ammissibili ovvero:
non finanziarie;
non ammesse alla negoziazione su un mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione o, se ammesse, con capitalizzazione di mercato inferiore a 500 milioni;
stabilite in un paese Ue o terzo non classificato come ad alto rischio e non collaborativo.
Ai fini della diversificazione, esiste un limite pari al 10% per strumenti emessi da una singola impresa o finanziamenti erogati alla stessa e sempre del 10% in singole attività reali.
È utile, infine, evidenziare che l’introduzione del fondo di investimento europeo è in linea con quanto di recente a livello nazionale è stato fatto con i decreti di finanza per la crescita. L’Eltif è in grado di convogliare risorse addizionali, a titolo di equity, debito o di forme ibride fra le due, verso quelle Pmi che abbiano necessità di finanziare progetti di sviluppo. In un’ottica di pianificazione, è necessario che gli investimenti a lungo termine siano finanziati con forme, con la stessa scadenza, a titolo di equity, di debito o miste.
L’impresa che ha in programma una crescita per linee esterne, tramite acquisizione di aziende o partecipazioni in altre imprese, oppure per linee interne, attraverso programmi di investimento in macchinari o per lo sviluppo dei mercati esteri, attraverso l’Eltif potrà accedere a queste risorse. Gli investitori del fondo potranno essere non soltanto quei classici investitori istituzionali che hanno necessità di impiegare risorse a lungo termine ma anche – e qui sta la grossa novità – il pubblico dei risparmiatori, al quale ci si rivolge direttamente così come fatto, con notevole successo, nel caso della recente esperienza dei Pir.