L'esperto rispondeImposte

La società soggetta a fallimento con partita Iva cessata compensa il credito

Vanno comunque rispettati gli ordinari vincoli all’utilizzo in compensazione orizzontale del credito Iva

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di Rosanna Acierno

La domanda

Una società, non dovendo ricevere o emettere ulteriori fatture, ha comunicato la cessazione della partita Iva dal 31 dicembre 2024. Nel 2025 presenterà regolarmente la dichiarazione Iva. La dichiarazione Iva sarà trasmessa con visto di conformità e, trascorsi 10 giorni, si intende utilizzare il credito Iva anno d’imposta 2024 in compensazione F24 con debiti fiscali della medesima annualità (nella fattispecie ritenute d’acconto per compensi erogati a professionisti). Si chiede se la partita Iva cessata sia di ostacolo all’utilizzo del credito Iva dell’ultimo anno di attività. Si precisa che non è possibile chiederlo a rimborso in quanto si tratta di una società soggetta a fallimento, il riparto è stato eseguito e si è in attesa dell'emissione del decreto di chiusura. Si precisa che la società (né pre fallimento e né post fallimento) è incorsa in provvedimenti di cessazione o di esclusione della partita Iva ai sensi dell’articolo 17, commi 2 quater e 2 quinquies del Dlgs 241/1997.
S. D. - Lecce

In via preliminare, si fa notare come le perplessità sollevate nel quesito siano fondate. In caso di cessazione dell’attività, l’articolo 30, comma 2 del Dpr n. 633/72 stabilisce infatti che il soggetto passivo può comunque chiedere il rimborso dell’eccedenza di Iva detraibile maturata, senza fornire tuttavia indicazioni in merito alla possibilità di avvalersi della compensazione “orizzontale” mediante modello F24 del credito Iva risultante quando l’attività viene a cessare. Tuttavia, ad avviso di...