La Tasi sull'abitazione principale peserà meno dell'Ici. Almeno secondo il Mef
Costa di più la Tasi o l'Imu sulla prima casa? Nella
Le elaborazioni delle Finanze – pubblicate per la prima volta lo scorso 31 luglio – si basano sulle delibere dei circa 2.200 Comuni che hanno deciso le aliquote Tasi entro la fine di maggio, e le proiettano su base annua confrontandole con l'Imu versata sulla prima casa nel 2012 (non nel 2013, perché l'anno scorso si è pagata solo la mini-Imu sull'abitazione principale, e solo in una minoranza di Comuni). Prendendo a riferimento le decisioni dei sindaci più veloci, insomma, le Finanze prevedono un gettito 2014 di 1,2 miliardi, contro gli 1,6 miliardi pagati nel 2012 nelle stesse città.
Per non cadere in facili equivoci, però, è bene mettere qualche punto fermo.
Le città mancanti
I dati delle Finanze non possono tener conto dei circa 6mila Comuni che non hanno deliberato entro la fine di maggio e che sono chiamati a farlo entro il prossimo 10 settembre (chi non fa in tempo, incasserà il tributo con l'aliquota base dell'1 per mille). Fino a pochi giorni fa, il totale dei Comuni che hanno deciso era fermo a poco più di 3.600, ma gli stessi tecnici del ministero avvertono che nel 2014 il gettito della Tasi potrebbe aumentare se i Comuni stabilissero aliquote superiori all'1 per mille standard. Il rischio-rincari, dunque, è ancora in agguato.
Le case «povere»
La Tasi non prevede detrazioni fisse per tutte le abitazioni principali, come nel caso dell'Imu. Se il Comune applica l'aliquota dell'1 per mille senza introdurre nessuna agevolazione, quindi, la Tasi risulta più pesante dell'Imu 2012 ad aliquota base sulle prime case con una rendita catastale modesta (indicativamente, fino a 400 euro). Certo, non sempre chi vive in case "povere" ha redditi bassi, ma le statistiche mostrano una certa correlazione, il che pone un problema di equità che tocca ai Comuni risolvere, per come è disegnato il tributo.
Gli altri fabbricati
La Tasi può colpire anche gli immobili diversi dalla prima casa, anche se molti sindaci la stanno usando come una "nuova Imu" sull'abitazione principale. In particolare, la somma di Imu e Tasi può arrivare fino a un'aliquota complessiva dell'11,4 per mille sui fabbricati diversi dall'abitazione principale: è vero che in questi casi la Tasi deve fermarsi al 2,5 per mille, ma è evidente che alcuni proprietari di seconde case potrebbero dover fare i conti con un prelievo più alto di quello del 2012. La legge concede i margini per aumentare il prelievo: per capire se sarà davvero così, i conti andranno fatti alla fine.
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