Imposte

La Ue dice sì al taglio sull’Iva degli ebook

di Beda Romano

Il Parlamento europeo ha dato ieri il via libera definitivo al provvedimento legislativo che permette la vendita di pubblicazioni elettroniche con una aliquota ridotta dell'imposta sul valore aggiunto (Iva). La proposta della Commissione europea prevede che da ora in poi l'imposizione dei libri elettronici sia in linea con quella delle pubblicazione su carta. L'approvazione del Parlamento europeo è avvenuta con 590 voti a favore, 8 contrari e 10 astensioni.

«Il nostro modo di leggere è cambiato rapidamente negli ultimi anni – ha spiegato in un comunicato l’europarlamentare popolare belga Tom Vandenkendelaere -. Non ha senso applicare un doppio standard e quindi imporre una aliquota più elevata ai giornali online rispetto a una giornale di carta acquistato in un negozio. Questa nuova direttiva consentirà ai Paesi membri di allineare l'Iva sui prodotti digitali con l'Iva sui prodotti su carta».

Attualmente, i libri online sono sottoposti nell'Unione a una aliquota minima pari al 15%, mentre per le pubblicazioni su carta i Paesi membri possono applicare una aliquota ridotta, del 5% e, in alcuni casi, anche pari a zero. L'approvazione del provvedimento, mentre il Parlamento europeo è in sessione plenaria qui a Bruxelles, prevede una modifica alla direttiva del 2006, tutta dedicata al commercio elettronico. Musica e video continueranno invece a essere tassati con l'aliquota normale.

In marzo, in occasione di una riunione ministeriale, i Ventotto hanno discusso dell'idea comunitaria di ridurre l'Iva sulle pubblicazioni online, andando oltre la scelta di allineare le aliquote a quelle utilizzate per le pubblicazioni su carta. Molti ministri si erano detti d'accordo, ma in materia fiscale è necessaria l'unanimità. I Paesi potrebbero tornare a discuterne tra qualche settimana in Lussemburgo. La stessa Francia ha ridotto l'aliquota sui prodotti online al 2,1%, rispetto al 20% applicato sui prodotti su carta.

La decisione di consentire aliquote ridotte anche sugli ebooks giunge in un momento di crisi dell'industria dei giornali e dei libri. Ieri la Federazione degli editori europei ha espresso soddisfazione per il via libera definitivo dell'assemblea parlamentare. «Il Parlamento europeo ha sposato la causa della fine della discriminazione fiscale tra libri stampati e digitali», ha affermato il presidente della Fep Henrique Mota.

La questione dell'imposizione fiscale dei prodotti culturali è molto sentita in alcuni paesi, e anche in Italia. Il governo Renzi decise nel 2014 di tassare al 4% i libri elettronici, nonostante vi fosse ai tempi il rischio di una procedura di infrazione comunitaria (si veda Il Sole 24 Ore del 22 marzo 2016). Attualmente, le pubblicazioni online hanno una quota di mercato nell'Unione del 5%, che dovrebbe salire al 20% entro il 2021. Su questo fronte, il mercato europeo è in ritardo rispetto a quello americano.

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