Professione

Le Casse di previdenza investono di più all’estero

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di Federica Micardi

Le Casse di previdenza dei professionisti investono più all’estero che in Italia. È quanto emerge dal III Rapporto sugli investimenti degli enti di previdenza privati curato dall’Adepp che viene presentato oggi a Roma a Palazzo Wedekind. Il sorpasso è avvenuto nel 2016, e si è ulteriormente concretizzato nel 2017; in effetti dal 2013 al 2017 la quota di patrimonio investita in Italia è passata dal 50% nel 2013 al 40%, mentre sono passati dal 33 al 43% gli investimenti non domestici; in termini assoluti gli investimenti in Italia ammontano a 34,4 miliardi mentre quelli esteri a 36,97 miliardi.

«In questi anni - spiega Alberto Oliveti, presidente Adepp - si è ridotta la gestione diretta delle attività, scesa dal 42 al 37,9% nell’ultimo anno, ed è aumentata quella tramite Oicr e polizze assicurative; e le Oicr, rispetto a noi che siamo condizionati dal nostro essere italiani, sono più orientate al mercato internazionale. Comunque - prosegue Oliveti - il 57% del patrimonio delle Casse di previdenza dei professionisti rimane in Italia, il 40% sotto forma di investimenti e il restante 17% si divide tra liquidità, polizze assicurative e altre attività». Stiamo parlando di circa 85 miliardi di euro (valore al 31 dicembre 2017), e se la crescita registrata dal 2013 ad oggi – un aumento medio di 5 miliardi l’anno - si confermerà anche in futuro nel 2020 il patrimonio degli enti di previdenza dei professionisti sfonderà il tetto dei 100 miliardi. L’aumento del patrimonio registrato al 31 dicembre del 2017 è dovuto - per 3,2 miliardi - dal saldo positivo tra i contributi versati dagli iscritti e le prestazioni erogate, dall'altra – 2,1 miliardi – dal rendimento degli investimenti che, al netto delle tasse, nell'ultimo hanno è stato del 2,6%. «Questi risultati - sottolinea Oliveti - dimostrano che ad investire siamo piuttosto bravi o molto fortunati»

Prosegue lo “smantellamento” del patrimonio immobiliare detenuto direttamente dalle Casse: ora è di 5,09 miliardi, era di 5,8 miliardi lo scorso anno e di 11,5 miliardi nel 2013. In cinque anni la percentuale di patrimonio investita direttamente in immobili è passata dal 16,7 al 6 per cento. Ma gli investimenti in immobili nel complesso – e quindi sommando immobili posseduti direttamente, fondi immobiliari e partecipazioni in società immobiliari – negli ultimi cinque anni non sono praticamente variati, erano pari a 19,5 miliardi nel 2013 e sono oggi 19,4 miliardi, in pratica la gestione diretta è stata “trasferita” alle Sgr. «La gestione diretta non è più redditizia - racconta Oliveti, portando ad esempio i risultati della Fondazione Enpam di cui è presidente - il rendimento lordo degli immobili Enpam è stato nel 2017 pari al 4,7%, un dato che si spiega perché gli immobili sono a bilancio a valore storico mentre gli affitti percepiti sono attualizzati,ma una volta tolti i costi di gestione, che oltre ad essere alti sono anche in aumento, e le tasse il rendimento diventa negativo ( - 0,27%). Se però si guarda al rendimento netto dei fondi Sgr questo è stato pari al 6,9%».

Il Rapporto Adepp prosegue e amplifica le tendenze già registrate nel biennio precedente e quindi un tendenziale aumento di azioni e obbligazioni (ma solo per quanto riguarda la componete obbligazionaria dei fondi mobiliari).

Investimenti sociali Esg con più appeal

Cresce l’attenzione delle Casse verso gli investimenti che garantiscano anche sostenibilità economica, sociale e ambientale (anche detti Esg, acronimo di Enviroment, social, governance). In pratica si tiene conto del comportamento dell’azienda verso l’ambiente (inquinamento, sprechi, deforestazione), verso il sociale (politiche di genere, diritti umani, standard lavorativi) e verso le pratiche di governo societario (retribuzione dei manager, composizione del Cda).

Gli investimenti mondiali in società considerate “sostenibili” dal mercato sono passati da 21.400 miliardi di dollari nel 2014 a 40.000 miliardi di dollari nel 2017.

Nel loro “piccolo” anche le Casse stanno attente anche a questi aspetti. È il caso di Inarcassa (ingegneri e architetti) che nel 2017 ha investito in titoli Esg 472 milioni di euro, oppure di Enpap (psicologi) che ha impiegato il 46% del proprio patrimonio in fondi selezionati anche tenendo conto dell’effettiva implementazione dei criteri Esg. Cassa forense svolge una valutazione di sostenibilità del portafoglio liquido ed Enpam (medici) ha impiegato un miliardo (il 5% del proprio patrimonio) in investimenti correlati alla propria missione istituzionale in grado di generare ricadute sulla professione

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Adepp - III Rapporto sugli investimenti degli enti di previdenza privati

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