Controlli e liti

Liti fiscali, camera di consiglio su piattaforma a discrezione ma apertura sulla discussione orale

Le linee guida del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria: rinvii post emergenza solo per cause rilevanti. Discussione su canali scelti dal presidente di commissione

di Ivan Cimmarusti

Il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt) apre alla discussione orale in pubblica udienza. Ovviamente ci dovrà essere una condizione sanitaria favorevole a seconda della singola Commissione, viceversa ci potrà essere un rinvio «motivato» e per questioni rilevanti a data post emergenziale. Resta aperto un nodo tra i più delicati: la camera da consiglio da remoto che potrebbe finire per essere svolta su piattaforme non fornite dal Mef ma «individuate dal presidente del collegio», con rischio per la privacy.

Con un documento votato all’unanimità dall’organo di autogoverno dei giudici tributari, presieduto da Antonio Leone, sono state varate le linee guida alle commissioni tributarie per la gestione del contenzioso in questa fase legata all’emergenza epidemiologica, nel rispetto della cornice normativa comunque prevista dall’articolo 27 del Dl Ristori. Si tratta di regole non vincolanti, in quanto ogni presidente è comunque autonomo nell’organizzazione del proprio ufficio. Ma che consentono quantomeno di avere una linea guida generale. Questo perché alla maxi riunione di venerdì scorso al Cpgt, cui hanno partecipato 80 tra i presidenti delle ct italiane, è emerso un orientamento «disomogeneo» nella pianificazione delle udienze, dovuto anche alla posizione di avvocati e commercialisti che hanno fatto fronte unico contro il contenzioso documentale.

Il documento - messo a punto dalle commissioni Informatica (presidente Luca Varrone), Formazione (presidente Angela Tomassichio) e Studi (presidente Maria De Cono) – è definito dal Cpgt «una sintesi delle posizioni espresse» al vertice con i presidenti di Ct. Ma andiamo per gradi.

Con l’apertura alla discussione orale si torna, dunque, alle udienze con ingresso scaglionato, sistema già attuato a partire da settembre in quasi tutte le commissioni. Sarà necessario il distanziamento interpersonale di almeno un metro e il divieto di assembramenti. Per questo si chiede ai dirigenti di dettare o confermare «disposizioni volte a regolare l'accesso agli uffici giudiziari e a limitare i contatti personali che possano favorire il diffondersi del contagio ovvero ostacolare la possibilità di tracciamento in caso di contagio».

Di rilievo il ruolo attributo al presidente della Commissioni tributaria, per stabilire i criteri di valutazione delle richieste di discussione orale di coloro i quali intendano saltare la trattazione documentale: il procedimento potrà essere rinviato a una data post emergenziale ma «sarà opportuno tener conto nella valutazione delle istanze di rinvio» della «rilevanza, novità, complessità della questione, del valore, del numero di documenti da esaminare e quant'altro utile al loro accoglimento».

Un tema da chiarire riguarda la camera di consiglio da remoto, utile nel caso di trattazione documentale della causa. «L’attuale indisponibilità di dotazioni informatiche», si legge nelle linee guida, ha indotto il Cpgt ad aggirare la carenza di un sistema di comunicazione mettendo nelle mani del presidente del collegio la scelta della piattaforma di videoconferenza per consentire la partecipazione alla camera di consiglio dei giudici tributari. Di fatto il Mef sta lavorando a un decreto ministeriale per fornire una piattaforma adeguata – plausibile Skype for Business – ma intanto ci si dovrà adeguare ad altri strumenti, con ovvio pericolo per i dati personali.

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