Controlli e liti

Liti fiscali, Lapecorella (Finanze): «Più risorse per udienze a distanza contemporanee»

La scelta della piattaforma Skype for Business garantisce la privacy

IMAGOECONOMICA

di Ivan Cimmarusti

«Nei prossimi mesi ci sarà un forte potenziamento della banda di trasmissione delle Commissioni Tributarie di medie e grandi dimensioni, in modo da consentire lo svolgimento in contemporanea di udienze a distanza per un considerevole numero di sezioni attive per ogni Commissione».

Così il Direttore generale delle finanze del Mef Fabrizia Lapecorella, che illustra il piano operativo per la videoudienza.

Gli attori del contenzioso - parlo di professionisti e giudici - lamentano una carenza strutturale informatica.
Tutte le Commissioni tributarie hanno già ora le dotazioni informatiche per poter svolgere la videoudienza. Aggiungo, però, che è in corso il processo di potenziamento delle risorse a loro disposizione.

Lo vuole spiegare?
Con la definizione del decreto sull’udienza a distanza è stato programmato un potenziamento della banda trasmissiva che, nei prossimi mesi, consentirà di svolgere in modo efficiente l’udienza da remoto. Per le Commissioni tributarie di medie e grandi dimensioni, il progetto prevede un potenziamento idoneo a consentire lo svolgimento in contemporanea di udienze a distanza per un considerevole numero di sezioni attive per ogni Commissione.

Poi ci sono le Commissioni più piccole.
Per quelle di piccole dimensioni prive di collegamento in fibra ottica, l’attuale potenza di banda risulta idonea per lo svolgimento dell’udienza da remoto anche quando la rete è in rame. Per le Commissioni localizzate in aree dove la fibra ottica c’è ma non è ancora disponibile presso la sede dell’ufficio giudiziario ci siamo già attivati con il nostro provider per le richieste di collegamento.

Fioccano le critiche sulla scelta di utilizzare Skype for Business.
Skype for Business è una piattaforma “on premises”, questo vuol dire che il software è installato e gestito sulle nostre infrastrutture informatiche. Questo elemento è stato valutato positivamente nel parere reso dal Garante Privacy sul decreto ministeriale. Siamo ben consapevoli che Microsoft ha fissato il “fine vita” della piattaforma Skype for Business per il 2025 e, quindi, siamo già al lavoro per l’estensione dal prossimo anno anche alla piattaforma Microsoft Teams. Devo però chiarire sin d’ora che per Microsoft Teams, che è una piattaforma “in cloud”, sarà necessario assicurare che i dati trattati nell’udienza a distanza rimangano in ambito europeo, quindi sottoposti alla regolamentazione europea del trattamento dei dati personali, e che vi sia un controllo diretto da parte dell’Amministrazione di ogni movimentazione dei dati. Il rispetto di queste due condizioni è il presupposto imprescindibile per ottenere il via libera del Garante Privacy all’utilizzo, a regime, di una piattaforma “in cloud”.

Con i decreti sulla videoudienza e sulla sentenza digitale siete a buon punto con l’informatizzazione del contezioso?
Con la sentenza digitale e l’udienza da remoto abbiamo completato l’informatizzazione dell’intero processo tributario. E questo dopo soli 16 mesi dal passaggio fondamentale per l’informatizzazione del processo tributario che è avvenuto a luglio dello scorso anno con l’obbligatorietà delle notifiche e dei depositi degli atti giudiziari digitali.

Eppure siete in ritardo con la consegna della firma digitale ai giudici.
È opportuno precisare che oltre 1.500 giudici tributari sono magistrati togati, molti dei quali già dotati della firma digitale remota utilizzabile nel processo tributario, e che il Dipartimento delle Finanze sta già provvedendo alla consegna dei certificati di firma remota a coloro che ne sono sprovvisti. Per i giudici non togati, invece, sono stati rilasciati oltre 1.000 certificati su un totale di 1.328 e, nel corso delle prossime settimane, la consegna sarà completata.

Il report trimestrale del periodo lockdown ha segnato gravi ritardi. Cosa ci dobbiamo attendere nel prossimo bilancio?
I dati del 3° trimestre 2020 mostrano un aumento delle definizioni rispetto ai flussi registrati nel trimestre precedente caratterizzato dal lockdown, poiché i provvedimenti, depositati nei due gradi di giudizio, si attestano al di sopra delle 28.000 unità, con un incremento di circa il 25%. Se analizziamo il periodo che va dal 1° ottobre al 15 novembre 2020, i depositi dei provvedimenti raggiungono circa le 23.000 unità. I numeri mostrano chiaramente un incremento dei depositi di sentenze a partire dal 1°luglio scorso e la possibilità che, nell’ultima parte dell’anno, si realizzi un ulteriore aumento delle definizioni, anche per effetto delle procedure previste dall’articolo 27 del decreto legge n. 137/2020.

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