Adempimenti

Miani: «Sullo spesometro accolte le nostre richieste»

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di Federica Micardi

Soddisfatto per la risoluzione sullo spesometro, Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti. «La risoluzione - commenta Miani - riprende tutti i nostri suggerimenti: spesometro annuale, sospensione delle sanzioni e accorpamento delle fatture sotto un certo importo. Se avessero ascoltato prima il parere di chi materialmente fa queste cose- aggiunge - saremmo arrivati allo stesso punto in cui ci troviamo oggi evitando, però, il disagio provocato alle imprese, sul fronte della privacy, e ai professionisti che hanno dedicato giorni interi per l’invio dei dati ostacolato dalla carenza tecnologica». I costi dell’inefficienza sono ricaduti sui professionisti perché, spiega Miani «non si può chiedere al cliente di pagare un servizio che di fatto non è stato svolto a causa dell’inefficienza dei sistemi».

Ieri Miani è stato in audizione presso la commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria. Durante l’icontro il presidente della commissione Portas ha ringraziato i commercialisti per ruolo «indispensabile e fondamentale» che hanno avuto nella digitalizzazione del sistema fiscale. «La Commissione- racconta Miani - ci ha riconosciuto un impegno a servizio del paese per un lavoro che da anni svolgiamo ma che nessuno mai, fino ad oggi, ci aveva formalmente riconosciuto».

Durante l’audizione Miani ha anche parlato di fatturazione elettronica «l’ho già detto in commissione - afferma - e lo voglio ribadire, bisogna evitare di imporre la fatturazione elettronica come un obbligo, perché rischiamo di mettere in difficoltà le micro imprese che non sono organizzate su questo fronte. Consentire un inserimento graduale -spiega Miani - eviterà che si crei un caos analogo a quello dello spesometro che però, questa volta, coinvolgerebbe la parte produttiva del Paese, senza il filtro dei professionisti, come è successo per lo spesometro».

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