Controlli e liti

Monitoraggio e Ivafe su doppio binario

di MIchela Magnani e Alessio Vagnarelli

La reintroduzione del limite di 10mila euro per la segnalazione nel quadro RW – motivato dalla necessità di escludere dall'obbligo di segnalazione i rapporti di conto corrente di ammontare non rilevante – sembrerebbe, di fatto, complicare il quadro normativo nella misura in cui genera un doppio binario tra monitoraggio fiscale (quadro RW di Unico) e liquidazione dell'imposta patrimoniale sulle attività finanziarie detenute all'estero (Ivafe).
La modifica, qualora non preveda un regime transitorio, costringerà i tecnici delle Entrate a rivedere, a stagione dichiarativa inoltrata, i modelli di dichiarazione e le relative istruzioni che sono già stati approvati, con conseguenti ritardi anche nell'aggiornamento dei software utilizzati dai professionisti per la predisposizione delle dichiarazioni dei redditi.
L'Ivafe, introdotta dal Dl 201/2011, è un'imposta che si applica a tutte le attività finanziarie estere detenute da persone fisiche residenti in Italia. È pari, nel 2014, al 2 per mille del valore dell'attività e non è previsto alcun valore minimo di rilevanza (salvo il limite generale di 12 euro per i versamenti).
Esclusivamente per i conti correnti e i libretti di risparmio l'importo dell'Ivafe è fisso, attualmente nella misura di 34,20 euro, e si applica soltanto se il valore medio di giacenza annuo è complessivamente superiore a 5mila euro indipendentemente dal Paese estero in cui si trovano tali disponibilità finanziarie (si veda in proposito quanto previsto dalla legge di Stabilità 2013, legge 228/2012 all'articolo 1, comma 518).
Con le modifiche della legge comunitaria 2013 alle regole sul monitoraggio fiscale si è assistito a una sostanziale equiparazione dei criteri di compilazione dell'RW rispetto a quelli previsti per la determinazione dell'Ivafe. Infatti, il modello Unico 2014 attualmente approvato accorpa nel solo quadro RW anche l'Ivafe che, invece, in passato trovava separata indicazione nel quadro RM.
L'emendamento al DL 4/2014 sembrerebbe andare in senso contrario.
Il Dl 4/2014, nella sua formulazione emendata, circoscrive l'esonero da RW ai soli conti correnti e depositi di valore inferiore a 10mila, mentre per l'Ivafe l'esclusione si applica ai conti correnti e ai libretti di risparmio con una giacenza annua inferiore a 5mila euro. Le differenze rispetto alle due previsioni di esclusione sono evidenti e gli obblighi di pagamento dell'imposta patrimoniale costringeranno comunque il contribuente a riportare nel quadro RW importi astrattamente rientranti nell'esonero del monitoraggio.
L'intenzione del legislatore di semplificare il sistema con l'emendamento in commento sembrerebbe, quindi, non essere pienamente realizzata e rischia, invece, di creare ulteriori difficoltà sia agli operatori sia all'agenzia delle Entrate che sarà probabilmente costretta a intervenire nuovamente sui modelli di dichiarazione e sulle relative istruzioni.

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