Diritto

Necessario accelerare il ridisegno della Ue

Prodi: interessi sempre più divergenti dagli Usa. Gallo: autonomia fiscale alla Ue

di Alessandro Galimberti

L’Europa ha urgente bisogno di ridisegnare ruolo, struttura, regole di funzionamento e di bilancio per evitare di uscire dai binari della storia. Il messaggio per « Una nuova politica economica e tributaria per l’Unione europea» risuona forte dal convegno organizzato il 27 maggio dall’Accademia dei Lincei. «Se non facciamo alla svelta un passaggio a un’Europa politica, fra 3 o 4 anni non ci siamo più» ha detto Romano Prodi traendo la sintesi della giornata.Per l’ex premier, la guerra in Ucraina ha reso «indifferibili alcune decisioni perché si va montando una sempre crescente differenziazione tra interessi americani e interessi europei».

Per Franco Gallo, presidente emerito della Consulta, la via fiscale europea dovrebbe essere «realizzare radicali riforme che offrano soluzioni definitive istituzionali e per principi fondamentali applicati. Soluzioni, tutte, che presuppongono il radicale mutamento dell’architettura istituzionale dell’Ue nella direzione del rafforzamento delle quattro unioni (politica, sociale, economico-monetaria e ambientale) e che richiedono, comunque, il riconoscimento in capo all’Ue dell’autonoma competenza fiscale di cui oggi si discute.Si tratterebbe, in altri termini, di fornire finalmente l’Europa di una capacità tributaria separata dalle politiche di bilancio dei singoli Stati, dotandola di un suo budget e attribuendole il potere di istituire democraticamente tributi propri». Imposte comuni che – anche attraverso la modifica dei Trattati – dovranno «concorrere ad alimentare il bilancio Ue».

Pierluigi Ciocca, dell’Accademia nazionale dei Lincei, ha giudicato «opportuna» la sospensione da pandemia delle regole di bilancio ereditate da Maastricht. «Vanno con urgenza riscritte e adeguate al nuovo contesto. Gli aspetti cruciali sono tre: debito, saldi di bilancio, investimenti. Il rapporto debito/Pil ha un elevato potenziale di instabilità. Va ridotto. Ma la velocità della riduzione in precedenza programmata era irrealistica, e lo è ancor più oggi. . Il vincolo di bilancio deve incentrarsi sulle entrate e sulle uscite di parte corrente. Il risparmio negativo delle Pa ha bassi effetti moltiplicativi, genera debito, limita l’accumulazione di capitale. Le regole nuove devono imporre il pareggio della parte corrente del bilancio. Gli investimenti fissi delle Pa vanno invece sciolti da ogni vincolo».

In questo contesto un « allarmante segnale di regresso nel livello di cooperazione tra gli Stati membri - ha detto Pietro Selicato, ordinario di diritto pubblico comparato della Sapienza - è nella recente pronuncia della Corte costituzionale federale tedesca che, basandosi sul discusso principio del cosiddetto “pluralismo costituzionale”, ha affermato che una sentenza della Corte di giustizia europea non avrebbe valore giuridico vincolante nello Stato e, di conseguenza, ha dichiara illegittimo per contrasto con i princìpi costituzionali nazionali il piano di acquisto di titoli pubblici (Public sector purchase programme - Pspp) approvato dalla Bce».

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