Professione

Tutti i concorsi pubblici per i professionisti: 9mila posti, prima scadenza il 20 settembre

Aperto il reclutamento anche per i professionisti in funzione dell’attuazione dei progetti del Pnrr

di Antonello Cherchi e Valeria Uva

A sospingere ancor di più i professionisti, giovani e non, ad abbandonare il lavoro autonomo ora c’è anche la novità del Pnrr. Sono legate, infatti, al Piano di ripresa e resilienza molte nuove opportunità di lavoro, seppure a tempo, con la pubblica amministrazione. Per far funzionare gli oltre 200 miliardi di investimenti del Piano serve una grande iniezione di professionalità nella Pa: dagli esperti contabili per il monitoraggio dei fondi europei ai tecnici informatici per la digitalizzazione della burocrazia, solo per citarne alcuni. Senza contare gli oltre 16mila contratti per rimettere in moto la macchina della giustizia.

LE OPPORTUNITÀ DEL PIANO

Il reclutamento è già in corso e soltanto una volta concluso si potrà capire quante risorse professionali il Pnrr potrà aver “drenato” al mondo professionale. Anche perché i binari sono due: quello dei concorsi pubblici, che comporta l’abbandono, anche temporaneo, della libera professione, e quello degli incarichi come consulenti.

I concorsi aperti

Sono quasi 9mila i posti disponibili, tutti a tempo determinato, già in palio (si veda la tabella in alto). La parte del leone la fa il concorso della Giustizia per l’ufficio del processo: 8.171 posti in tutta Italia (la metà di quelli previsti dal Piano) per velocizzare la macchina giudiziaria. L’inquadramento sarà tra il personale non dirigenziale – area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di addetto all’ufficio per il processo – con una retribuzione netta mensile tra i 1.600 e 1.650 euro. Il contratto sarà full time, a tempo determinato, per due anni e sette mesi.

Anche se i laureati in giurisprudenza (comprese le lauree triennali in ambito giuridico) partono in pole position (premiati con punteggio aggiuntivo, ad esempio, i tirocini presso gli uffici giudiziari), in ogni distretto ci sono quote riservate per i laureati di economia e scienze politiche. Il concorso è per titoli ed esami: attraverso la formazione e i tirocini si costruisce una prima graduatoria, grazie alla quale si è ammessi alla successiva prova scritta.

E proprio sui titoli i professionisti potrebbero avere chance in più: l’abilitazione alle professioni di avvocato e dottore commercialista garantisce, infatti, tre punti extra. Così come i tirocini presso gli uffici giudiziari e i diplomi delle scuole di specializzazioni forensi. In generale il concorso guarda ai giovani: extra punteggio se la laurea è stata conseguita da meno di sette anni. La domanda va inviata entro il 23 settembre e a inizio della scorsa settimana erano già arrivate 25mila candidature.

In rampa di lancio pure il secondo concorso della Giustizia per reclutare altre 5.410 figure, anche tecniche (come ingegneri, architetti e geometri).

Il bando per 500 posti

Già scaduta invece la possibilità di partecipare alla selezione per 168 posti (prima tranche di un totale di 326) per addetti amministrativi, informatici e statistici da assumere con contratto a tempo determinato di 30 mesi non rinnovabili. Il reclutamento riguarda l’ufficio del processo del Consiglio di Stato e di sette Tar.

Scade invece il 20 settembre il concorso da 500 posti a tempo determinato al Mef e in vari ministeri per profili nelle aree economiche, statistiche, giuridiche, ingegneristiche e informatiche. In questo caso le abilitazioni non danno diritto a punteggi aggiuntivi e a pesare è in primo luogo la prova scritta e poi il percorso formativo.

Gli incarichi

Il secondo binario è quello degli incarichi legati agli obiettivi del Pnrr. Occorre iscriversi al portale «Inpa» della Funzione pubblica: di fatto una grande banca dati di curricula. È già possibile farlo, ma solo fra qualche tempo saranno visibili le «offerte» delle amministrazioni. Un grande contributo è atteso dagli Ordini professionali: i commercialisti, ad esempio, stanno per partire con campagne promozionali verso i propri iscritti, mentre grazie al protocollo tra Funzione pubblica e Professioni italiane a breve convergeranno in Inpa anche i curricula di WorkIng, la piattaforma degli ingegneri che già consente una ricerca dei profili anche per parole chiave e competenze certificate.

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