Finanza

Nel 2022 i bandi Simest tornano a finanziare sette tipologie di interventi

di Roberto Lenzi

I bandi Simest per le imprese che usciranno nel 2022 torneranno a finanziare sette tipologie di interventi.

Lo stanziamento previsto dal Ddl di accompagnamento alle legge di Bilancio, pari a 1,5 miliardi di euro all’anno fino al 2026 per la quota di finanziamento agevolato e a 150 milioni di euro annui sullo stesso periodo per la parte a fondo perduto, permetterà di tornare all’operatività del passato, uscendo quindi dalla logica dei fondi Pnrr che caratterizzano lo sportello attualmente aperto. L’anticipazione arriva da un convegno organizzato da Confindustria Siracusa.

I bandi attualmente aperti nell’ambito del Pnrr sono tre. Il tetto massimo di contributo a fondo perduto pari a 75mila euro al Centro nord e 120mila euro al Sud ha permesso allo sportello di restare tuttora aperto, a distanza di oltre dieci giorni.

La misura per la transizione digitale e verde delle Pmi prevede che una quota dei fondi pari almeno pari al 50% debba essere destinata a investimenti per la transizione digitale.

La quota residua può essere destinata a investimenti per la transizione ecologica e la competitività internazionale. L’importo massimo finanziabile ammonta a 300mila euro. La durata del finanziamento è di 6 anni, di cui 2 di pre-ammortamento.

Lo strumento è riservato alle Pmi costituite in forma di società di capitali, con un fatturato export di almeno il 10% nell’ultimo anno o del 20% nell’ultimo biennio. Il secondo strumento è relativo alla partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia.

Il finanziamento deve essere destinato per almeno il 30% a spese digitali. L’ importo massimo finanziabile ammonta a 150mila euro, ma non può superare il 15% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa. La durata del finanziamento è di 4 anni, di cui uno di pre-ammortamento.

Il terzo è relativo allo sviluppo del commercio elettronico delle Pmi in paesi esteri e agevola la realizzazione di un progetto di investimento digitale per la creazione o miglioramento di una piattaforma e-commerce di proprietà o l’accesso a una piattaforma di terzi per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

Le misure classiche di sostegno previste da Simest riguardano la partecipazione a fiere internazionali, i programmi di inserimento sui mercati esteri, l’acquisizione dei servizi di un temporary export manager, la realizzazione di investimenti in ambito “e-commerce”, la realizzazione di studi di fattibilità, l’assistenza tecnica all’estero e la patrimonializzazione.

Quest’ultima misura potrà subire delle modifiche significative; nell’ultima versione dello sportello era esclusa dai cofinanziamenti a fondo perduto ed erano escluse dal benefico le grandi imprese. In un primo tempo, le misure gestite da Simest prevedevano solo un finanziamento a tasso agevolato. Gli ultimi bandi hanno previsto anche un contributo a perduto, che ha subito una significativa riduzione nell’ultimo bando tenutosi a giugno 2021.

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