Finanza

Nel pacchetto imprese garanzie e fondo per la transizione green

Prorogato il tetto di 2 milioni sulle compensazioni. Nuovo rinvio per plastic e sugar tax

di Carmine Fotina

La conferma è il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi e il tetto per la compensazione dei crediti fiscali a 2 milioni di euro. Le novità sono un’agevolazione in forma di esonero contributivo per chi assume lavoratori provenienti da imprese in crisi e un Fondo per la transizione ecologica dei settori industriali più direttamente coinvolti nel processo di decarbonizzazione. L’impianto della legge di bilancio per le imprese si è delineato, quantomeno nei suoi tratti generali, nella giornata di ieri aperta dalla cabina di regia convocata dal premier Mario Draghi con i capi delegazione dei partiti di maggioranza e conclusa con l’approvazione in consiglio dei ministri del Documento programmatico di bilancio, che anticipa l’architrave della legge di bilancio.

Dalle indiscrezioni di fonte politica, sarebbe emerso un impegno complessivo di 4 miliardi per gli incentivi alle imprese in forma varia ma spalmato su più anni. Per i crediti d’imposta del piano Transizione 4.0, ad esempio, oggi previsti fino al 2022 con coda a metà 2023 per le consegne dei beni con acconto del 20%, si profila un’estensione al 2025 ma con un meccanismo di aliquote decrescenti. Riassetto in vista anche per il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, ridotto al 10% ma con tetto di beneficio massimo per beneficiario innalzato a 5 milioni.

Anche sfruttando la proroga del Quadro temporaneo sugli aiuti di Stato fino a giugno, il governo intende rifinanziare gli interventi di emergenza del Fondo di garanzia Pmi adottati all’inizio della crisi, sebbene rivisitando alcune percentuali di beneficio: da chiarire lo stanziamento, a fronte di un fabbisogno che potrebbe ammontare a quasi 3 miliardi.

Per un’altra misura utilizzata ampiamente dalle imprese, con un’impennata dei contributi richiesti negli ultimi mesi, cioè i finanziamenti agevolati della “Nuova Sabatini”, ci sarà un ulteriore finanziamento a irrobustire la dote di circa 340 milioni attualmente disponibile per il 2022.

Sotto il profilo più strettamente fiscale, dalla cabina di regia è emerso il rinvio al 2023 sia della “plastic tax” sia della “sugar tax” che dovrebbero entrare in vigore all’inizio del prossimo anno. Confermato, su pressing del Pd, l’innalzamento a 2 milioni del limite annuo dei crediti compensabili o rimborsabili ai soggetti intestatari di conto fiscale, disposto con il decreto Sostegni bis (in precedenza l’importo era già stato portato da 700mila a 1 milione con il decreto rilancio). Quest’ultimo intervento dovrebbe comportare per lo Stato un onere annuo di circa 1,6 miliardi.

Tra gli elementi nuovi, come detto, nella legge di bilancio dovrebbe entrare un Fondo per la transizione ecologica del settore manifatturiero, se non subito cioè nel Ddl che sarà approvato a Palazzo Chigi, nel corso del passaggio parlamentare. Ne ha parlato ieri il ministro dello Sviluppo economico (Mise) Giancarlo Giorgetti nel corso di un’audizione alla Camera.

Giorgetti ha riferito di «una richiesta» da parte del Mise di uno strumento che sarebbe gestito insieme al ministero per la Transizione ecologica con l’obiettivo di supportare processi di riconversione in chiave ecologica nei settori industriali energivori “hard to abate”, cioè quelli chiamati a sostenere maggiori investimenti per la decarbonizzazione. Dal Mise arriva anche il rifinanziamento degli interventi di sostegno all’autoimprenditorialità giovanile e femminile, dei progetti di interesse europeo nelle nuove tecnologie (Ipcei), dei contratti di sviluppo e delle agevolazioni per l’industria della difesa.

Per quanto riguarda misure rivolte alle famiglie è invece in arrivo un nuovo stanziamento del Mise per i bonus destinati all’acquisto di tv e decoder compatibili con il nuovo standard del digitale terrestre.

Il ministero per gli Affari esteri incassa invece il rifinanziamento del fondo 394, gestito dalla Simest, che supporta progetti di internazionalizzazione delle imprese.

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