Niente sconto in fattura per il costo del professionista nella cessione del bonus facciate

In assenza di una puntuale presa di posizione sul punto da parte delle Entrate, occorre ricordare quanto recentemente precisato dalla circolare 7/E/2021, per cui la detrazione relativa al bonus facciate ex articolo 1, commi 219-223, della legge 160/2019, «Oltre che per le spese sostenute per la realizzazione degli interventi ... è altresì ammessa per: ... la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse, comunque richieste dal tipo di lavori (ad esempio, l'effettuazione di perizie e sopralluoghi, il rilascio dell’attestato di prestazione energetica, le spese per la direzione lavori e il coordinamento per la sicurezza); gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi (ad esempio, le spese relative all’installazione di ponteggi, allo smaltimento dei materiali rimossi per eseguire i lavori, l’imposta sul valore aggiunto qualora non ricorrano le condizioni per la detrazione, l’imposta di bollo e i diritti pagati per la richiesta dei titoli abilitativi edilizi, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico pagata dal contribuente per poter disporre dello spazio insistente sull’area pubblica necessario all'’esecuzione dei lavori)». Pertanto, le spese professionali di trasmissione della comunicazione dell’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura ex articolo 121 del decreto legge 34/2020, eseguite nel caso in oggetto da un commercialista, non si ritiene possano considerarsi strettamente connesse alla realizzazione degli interventi ammessi al bonus facciate e, quindi, non si ritiene possano rientrare nella detrazione ed essere “trasformate” in credito cedibile o sconto in fattura.

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