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Nota di credito e nuovo invio allo Sdi per correggere la partita Iva errata

Fattura elettronica

di Giorgio Confente

La domanda

Mi sono accorto che una fattura datata 30 settembre 2020, emessa ad un mio cliente agricolo senza contabilità Iva, era stata rifiutata dal sistema di interscambio (Sdi) per un errore nel codice fiscale; il 18 ottobre 2021 ho cancellato il codice fiscale e l’ho re-inviata con esito a buon file e versando la relativa sanzione. Ora mi chiama lo Studio del cliente riferendomi di aver ricevuto la fattura, ma che la partita Iva indicata non è quella dell’agricolo, bensi quella dello Studio (commercialista)!
Come posso sistemare la cosa visto che è passato più di un anno?
E.D. – Sondrio

È possibile emettere una nota di credito e trasmettere una nuova fattura con la partita Iva corretta. Il termine di un anno non dovrebbe essere vincolante se l’errore attiene ad elementi diversi dall’imponibile e dall’imposta indicati sulla fattura errata. L’articolo 26, comma 3, del Dpr 633 del 1972, stabilisce che le note di variazione devono essere emesse entro un anno, se dipendono da un “sopravvenuto accordo” o dalla necessità di rettificare fatture che riportano «i corrispettivi delle operazioni o le imposte relative in misura superiore a quella reale» (articolo 21, comma 7, del Dpr 633/1972). Il termine annuale è richiamato esplicitamente ai fini della rettifica dell’imposta originariamente fatturata, ipotesi che non si verifica nel caso prospettato dal lettore. La regolarizzazione comporta il versamento della sanzione di 250 euro, prevista nel caso di errata fatturazione che non ha inciso sulla corretta liquidazione dell’imposta (articolo 6, comma 1, ultimo periodo del Dlgs 471/97), con le riduzioni previste dal ravvedimento operoso.

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