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Note di credito e crisi d’impresa, la norma unionale consente il recupero dell’Iva

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Nei casi di mancato incasso (totale o parziale) del corrispettivo, il soggetto passivo che abbia addebitato l’Iva a titolo di rivalsa e versato all’Erario l’imposta, deve poter rettificare la fattura precedentemente emessa, onde evitare che il tributo gravi sul soggetto passivo che, invero, funge da collettore tra Erario e consumatore finale. Il legislatore, uniformandosi ai principi unionali, consente – per le procedure avviate dal 26 maggio 2021 – di poter recuperare l’Iva non riscossa. Ma l’ampliamento degli istituti per gestire la crisi pone delle questioni ancora aperte che il legislatore potrebbe risolvere in attuazione della Riforma fiscale.

Il recupero dell’Iva versata e non incassata

In un documento a firma congiunta del Consiglio e della Fondazione dei Commercialisti datato 22 maggio 2024 viene esaminata la disciplina delle note di variazione ai fini Iva nell’ambito degli istituti disciplinati dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Dlgs 12 gennaio 2019, n. 14, in sigla CCII). In particolare, viene fatto un raffronto fra la normativa nazionale, all’indomani delle modifiche operanti dal 26 maggio 2021 (la nuova disciplina si applica alle procedure avviate da questa...