Finanza

Nuova Sabatini, 600 milioni per attivare fino a 6,5 miliardi di finanziamenti agevolati

Sbloccate anche le erogazioni delle quote su operazioni pre-2021

di Carmine Fotina

Le risorse stanziate per sbloccare la “Nuova Sabatini”, che alla fine dovrebbe ammontare a 600 milioni, un’ottantina in meno rispetto alle prime ipotesi tecniche, potrebbero attivare circa 6,5 miliardi di finanziamenti agevolati. La stima si ricava dalle statistiche del ministero dello Sviluppo economico sull’andamento della misura che consente a micro piccole e medie imprese l’acquisto o il leasing di beni strumentali mediante finanziamenti bancari assistiti da un contributo statale sugli interessi. Le rilevazioni mostrano che, negli ultimi tre mesi in cui la misura è stata attiva prima della chiusura dello sportello a causa dell’esaurimento di risorse, ogni euro di contributo statale effettivo ha attivato circa 10,8 euro di finanziamento deliberato. I 600 milioni, va detto, vanno però considerati, almeno stando a quanto emerso dopo il consiglio dei ministri, come la somma di una doppia dote: un importo pari a 300 milioni per l’anno 2021 ai quali si aggiungono ulteriori 300 nel provvedimento approvato ieri. Dettagli ulteriori potranno emergere dalla versione definitiva della norma.

Come detto, l’intervento nell’articolo 5 del Dl 99/2021 si è reso necessario dopo che a partire dal 2 giugno il ministero dello Sviluppo ha disposto la chiusura dello sportello a fronte dell’esaurimento dei fondi disponibili. Ora, presumibilmente dopo avviso del ministero, potranno essere presentate nuove domande. Sulla base della legge di bilancio 2021 per la Nuova Sabatini, dal 1° gennaio 2021, è prevista l’erogazione del contributo in un’unica quota anziché in sei tranche annuali per tutte le operazioni a prescindere dall’importo del finanziamento. Per le operazioni precedenti il 1° gennaio 2021, invece, la norma approvata ieri dispone che le risorse, entro il tetto complessivo di 600 milioni, coprano anche le quote successiva alla prima già erogata. Erogazioni che, «anche se non espressamente richieste dalle imprese beneficiarie», potranno avvenire «previo positivo esito delle verifiche amministrative propedeutiche al pagamento».

Proprio l’eliminazione dal 1° gennaio 2021 del tetto (precedentemente fissato a 200mila euro) al di sotto del quale era possibile ottenere erogazioni in un’unica quota aveva assorbito rapidamente risorse nei mesi scorsi.

«Sono soddisfatto dell’approvazione - dice il ministro per lo Sviluppo Giancarlo Giorgetti -. Si tratta di una misura auspicata giustamente dal mondo delle imprese e sostenuta da me con grande convinzione». Per il viceministro dello Sviluppo Gilberto Pichetto è un segnale di come si intenda «concentrare energie sulla priorità più stringenti di questo momento, cioè la competitività del sistema produttivo».

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