Finanza

Nuova Sabatini, contributo in unica soluzione per finanziamenti fino a 200mila euro

Il Dl Semplificazioni alza la soglia (che era a 100 mila euro) e prevede maggiori risorse per l’innovazione

di Alessandro Sacrestano

Dal decreto Semplificazioni emerge una “nuova Sabatini” (articolo 2 della legge 98/2013) più attenta alle esigenze di liquidità dei beneficiari e la cui naturale propensione strizza ancora una volta l’occhio all’innovazione tecnologica. Sembra questa la chiave di lettura dell’articolo 39 della nuova norma, pronta per la bollinatura.

Le modalità di erogazione
Il primo comma dell’articolo interviene, in effetti, sulle modalità di erogazione del contributo in conto impianti. Solo recentemente, con il decreto Crescita (Dl 34/2019), il legislatore era intervenuto per regolamentare la possibilità, per i soli finanziamenti fino a 100mila euro, di ricevere il beneficio in un’unica soluzione. Con il decreto Semplificazioni, quest’opportunità viene estesa a tutti finanziamenti deliberati per un importo non superiore a 200mila euro, introducendo una variante di peso al meccanismo dell’incentivo (con un impatto doppio rispetto a quello disciplinato dal Dl Crescita), suscettibile di aumentare notevolmente l’appeal della misura.

Su un altro fronte, invece, il comma 2 dell’articolo 39 interviene sugli investimenti agevolati delle micro e piccole imprese ubicate nelle aree in ritardo di sviluppo, e realizzati in osservanza della logica di “industria 4.0”. Anche in questo caso, è previsto che sarà possibile ottenere il contributo in un’unica soluzione, e ciò a prescindere dal valore del finanziamento deliberato. Non è però ancora nota la modalità attraverso la quale tali innesti normativi avranno attuazione; bisognerà infatti attendere il decreto attuativo che ne disciplinerà i passaggi.

Più fondi all’innovazione
Infine, ci sono maggiori risorse disponibili ad appannaggio dell’innovazione tecnologica. L’ultima legge di Bilancio (160/2019) aveva stanziato una riserva di 60 milioni di euro per tali finalità; ora il decreto Semplificazioni dispone altra liquidità per questo strumento, attingendo al cofinanziamento di risorse provenienti dai fondi strutturali e di investimento europei. I medesimi fondi saranno attinti anche con la finalità di applicare il più alto contributo del 5,50% agli investimenti diversi da quelli innovativi afferenti “industria 4.0”.

Vale la pena di ricordare che la legge di Bilancio 2020 ha garantito nuove risorse per questo strumento, disponendo che una “riserva”, pari al 30% delle maggiori disponibilità, fosse destinata al sostegno degli investimenti tecnologici, per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature in tecnologie digitali, quali gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (Rfid) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.

Di questo 30%, come detto, 60 milioni sono ad appannaggio di micro e piccole imprese che effettuano i citati investimenti tecnologici nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. E sono erogabili attraverso un “raddoppio” del contributo base (2,75%) da riconoscere ai beneficiari che, pertanto, potranno godere di un bonus pari al 5,50 per cento.


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