Adempimenti

Nuovi correttivi Isa: altre 82 categorie esonerate ai fini fiscali

di Giovanni Parente

Nuova causa di esclusione. Correttivi mirati per tener conto dell’impatto del Covid e delle connesse restrizioni sui settori economici. Sono le due novità a cui ha dato via libera ieri la Commissione degli esperti sugli Isa che si aggiungono ai restyling già confluiti in due decreti del Mef datati 2 febbraio.

Ma procediamo con ordine. Si estende ulteriormente l’area di esclusione dagli Isa 2021 (anno d’imposta 2020) a causa degli effetti negativi della pandemia. Già erano state previste tre macro-motivazioni di esonero dall’applicazione delle pagelle fiscali: calo di ricavi o compensi del 33% rispetto al periodo d’imposta precedente; apertura della partita dal 1° gennaio 2019; attività in uno degli 85 codici Ateco che hanno maggiormente risentito delle restrizioni antipandemiche: come, ad esempio, ristoranti, bar, pasticcerie ma anche piscine, palestre e commercio al dettaglio di abbigliamento o calzature.

A questo se ne aggiungerà una quarta. Ci saranno altri 82 Isa che non saranno obbligati alla compilazione ai fini fiscali. Si tratta di quelli in cui più del 50% delle partite Iva che ne fanno parte ha avuto un calo di ricavi o compensi di almeno il 33% misurati attraverso Lipe e fattura elettronica. Naturalmente, come nel caso degli altri tre precedenti esoneri, resta l’obbligo di compilazione per finalità statistiche.

L’altra grande novità a cui la Commissione degli esperti ha dato il via libera riguarda i correttivi straordinari per la crisi, che “ammorbidiranno” il risultato finale tenendo conto dell’impatto devastante del coronavirus, per evitare che si arrivi a un voto dal «6» in giù. I correttivi che incideranno sugli indici di anomalità e affidabilità con tre driver: giorni di chiusura, calo di fatturato e corrispettivi, perdita di produttività del settore. Del resto - come riportato in una nota dei tributaristi di Ancot - è emerso come il 28% dei contribuenti ha avuto un calo del fatturato di oltre il 33 per cento.

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