Nuovi «Isa» a tappe forzate: saranno 14 per i professionisti
Un calendario a tappe forzate. Gli incontri in Sose sono iniziati martedì sul macrocomparto manifatture, ieri è stata la volta dei professionisti, oggi toccherà al commercio e domani ai servizi. Poi fino al termine di novembre una lunga volata per entrare nel dettaglio delle singole “pagelle”. La marcia verso gli Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscali) procede in maniera rapida, nonostante il debutto sia stato rinviato dall’ultima manovra alla tornata dichiarativa 2019. L’obiettivo è arrivare a delle bozze stabili di modelli su cui avere i commenti finali delle categorie interessate e da rilasciare in via definitiva all’inizio del prossimo anno. Con l’obiettivo di completare il percorso di semplificazione rispetto agli attuali studi di settore. Al momento, quelli già validati dagli esperti sono 174 (69 dei quali già approvati con decreto del Mef e altri 105 per ora “licenziati” solo dalle Entrate, come riportato dal Sole 24 Ore dell’8 maggio).
Secondo una nota diffusa ieri dai tributaristi dell’Int al termine della riunione in Sose, «gli Isa che rappresenteranno tutte le attività economiche saranno 83 derivanti (in parte aggregati) dai 130 studi di settore, di cui 14 del macro-comparto professionale».
Sui professionisti ci sarà un’attenzione focalizzata sui rapporti di lavoro presenti all’interno degli studi. Il dettaglio sui dipendenti, ad esempio, conterrà una differenziazione tra il personale operativo e quello di segreteria. Oltre alla “tradizionale” ripartizione tra tempo indeterminato, a termine e di collaborazione. Sulla falsariga di quelli già approvati per gli studi legali, gli Isa terranno conto anche degli ammortamenti, del numero degli incarichi, dell’anzianità professionale e del tasso di occupazione regionale.«È un processo ancora allo stato iniziale su cui - sottolinea Sergio Giorgini, vicepresidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro - ci riserviamo di dare un giudizio una volta esaminati i nuovi meccanismi». Il delegato alla fiscalità del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabilità (Cndcec), Maurizio Postal, condivide la finalità del nuovo strumento ma sottolinea l’importanza di fare attenzione ai «particolari». Il riferimento è alla voce “altri costi” e alla «cassa per lo specifico della nostra professione», ossia se e come i nuovi indicatori “peseranno” la difficoltà a farsi pagare le parcelle.
Il 770 semplificato ai tempi supplementari. In attesa di superare l’ostacolo sul visto per i crediti elevati
di Fabio Giordano, Comitato tecnico AssoSoftware