Adempimenti

Operatori registrati, Iva contabilizzata nella dichiarazione periodica

Procedure restrittive con maggiori controlli sulle merci Cites

Terminata la fase di transizione, da gennaio 2021 il Regno Unito effettuerà controlli sulla merce proveniente dall’Unione Europea, al pari di quanto accaduto finora rispetto alle merci provenienti dal resto del mondo. Tali controlli, come le connesse procedure di sdoganamento, verranno però introdotti gradualmente in base alla particolare natura delle merci, prevendendosi un approccio differenziato per prodotto.

Le merci CITES, quelle soggette a vincolo sanitario, i prodotti ad accisa, i beni dual use ed altri, sono infatti listati tra i c.d. controlled goods, oggetto di procedure restrittive e di maggiori verifiche; questi beni, ad esempio, dovranno fin da subito essere oggetto di dichiarazioni complete, senza poter beneficiare del sistema delle deferred declaration dedicato ai c.d. standard goods, che dunque saranno oggetto di una dichiarazione differita che potrà essere presentata all’autorità doganale entro 6 mesi dall’ingresso delle merci, purché l’operatore sia stato autorizzato alla procedura semplificata e disponga di un conto di differimento dazi. Tale semplificazione implica l’obbligo, per lo stesso operatore, di tenere puntuale traccia delle operazioni effettuate sui propri registri, al fine di corrispondere gli importi dovuti al momento della dichiarazione. In alternativa, anche per gli standard goods l’operatore potrà presentare dichiarazioni complete o, qualora possegga i requisiti, procedere alla dichiarazione semplificata che gli consentirà di adempiere le formalità dichiarative inserendo un set ridotto di dati.

La presentazione di una dichiarazione differita inciderà anche sulle modalità di versamento dell’Iva, che potrà essere contabilizzata nella dichiarazione periodica (di solito semestrale) qualora l’operatore sia registrato alla piattaforma fiscale UK (obbligo previsto per volumi di affari superiore a £85,000).

Un’ulteriore importante novità attiene alle modalità di riscossione dell’Iva per le importazioni il cui valore non ecceda £135: in questi casi, al contrario di quanto accadrà in UE dal 1° luglio 2021, l’Iva non sarà più riscossa in dogana, ma sarà contabilizzata in dichiarazione. Di conseguenza, i marketplaces tramite cui vengono poste in essere le vendite da parte di determinate imprese extra UK, saranno tenuti a registrarsi ai fini Iva nel Regno Unito in modo da consentire la contabilizzazione degli importi dovuti. Necessario è inoltre il possesso di codice EORI UK ed il possesso di un badge CHIEF che consenta agli operatori di accedere al sistema doganale.

Sul settore extra tributario, tra i tanti temi si segnala quello della compliance dei prodotti alle Direttive Sicurezza (macchinari, materiale elettrico, DPI, eccetera), che oggi consentono la marcatura CE e che, dopo il periodo transitorio, nel sistema Brexit dovrà condurre alle certificazioni cosiddetta UKCA. Gli esportatori UE godranno di un sistema iniziale di fatto identico a quello attuale, ma dovranno periodicamente monitorare gli sviluppi sulla sicurezza dei beni per fornire prodotti compliant alla prossima regolamentazione UK.

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