Il CommentoAdempimenti

Ora sfruttare anche la fattura elettronica

Bisogna semplificare i rapporti fra Stato, cittadini e aziende e dimostrare che, almeno in parte, la burocrazia si può battere

di Angelo Cremonese

La crisi di liquidità delle aziende, duramente colpite dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria legata al diffondersi del virus Covid19, è uno dei problemi più allarmanti da affrontare. Va quindi salutata con sollievo la notizia della progressiva riduzione dei tempi con cui l’genzia delle Entrate eroga i rimborsi richiesti dai contribuenti per i crediti Iva. Anche se i dati del semestre dell’anno in corso vanno presi con beneficio d’inventario a causa della straordinarietà della situazione, i segnali pervenuti negli ultimi anni ci forniscono, comunque, delle indicazioni che confermano lo sforzo fatto in questa direzione. Le tappe di avvicinamento alle tempistiche sui rimborsi fiscali dei migliori Paesi UE stanno accelerando anche grazie all’introduzione di una sistematica valutazione del livello di rischio dei contribuenti e, soprattutto, alle diverse modalità di pagamento. A partire dal 1° gennaio 2018, infatti, l’erogazione dei rimborsi viene effettuata direttamente dall’agenzia delle Entrate, senza l’intervento dell’agente della riscossione che, in precedenza, rendeva il percorso più lungo e tortuoso. L’uso della tecnologia, ormai largamente diffusa nelle procedure di carattere tributario, dovrebbe però consentire di vedere in tempi brevi dei risultati ancora più significativi. Non si comprende perché l’introduzione della fatturazione elettronica, che ormai consente al Fisco di avere in digitale e in tempo reale tutte le informazioni sulle entrate e sulle uscite dei contribuenti, non possa essere utilizzata anche per abbattere ulteriormente i tempi delle procedure di rimborso e per evitare di effettuare richieste di documentazione, che spesso sono già in possesso dell’Amministrazione finanziaria. Cogliere questo obiettivo non vuol dire soltanto alleviare gli oneri finanziari per il mondo produttivo, ma anche, ribadire la validità del percorso digitale e dei suoi vantaggi: significa, soprattutto, semplificare i rapporti fra Stato, cittadini e aziende e dimostrare che, almeno in parte, la burocrazia si può battere.