Professione

Partite Iva, parte la doppia corsa agli aiuti entro la fine dell’anno

Sono aperti i canali per i 4,4 miliardi di fondi perequativi. Da giovedì istanze per le attività chiuse

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Una doppia corsa entro la fine dell’anno per ottenere oltre 4,5 miliardi di contributi a fondo perduto previsti dal decreto Sostegni bis della scorsa primavera/estate (Dl 73/2021). Si tratta dei 4,4 miliardi del fondo perequativo che si basa sul confronto tra il risultato economico 2020 e quello del 2019 e dei 140 milioni del fondo destinato alle attività rimaste chiuse (dalle discoteche alle palestre) per le restrizioni anti-Covid. A sancire il via sono stati due provvedimenti dell’agenzia delle Entrate, firmati dal direttore Ernesto Maria Ruffini.

Il primo a partire in ordine di tempo è il fondo perequativo. Le domande possono essere presentate già da lunedì 29 novembre dai canali telematici Entratel/Fisconline (da oggi ci sarà anche la procedura online nel portale «Fatture e corrispettivi») fino al 28 dicembre. Un aiuto destinato a chi ha visto peggiorare il risultato economico (quindi non si considera il fatturato come per i precedenti fondi perduti) del 30% nel 2020 rispetto al 2019. L’attribuzione degli importi sotto forma di bonifico bancario o credito d’imposta (a scelta del c ontribuente) avviene decurtando prima i fondi perduti già ricevuti dalle Entrate e poi applicando una percentuale al livello di ricavi o compensi registrato nel 2019: si va dal 30% nel caso in cui gli importi siano inferiori a 100mila euro fino al 5% per la fascia tra 5 e 10 milioni di euro.

Per non vedersi respingere formalmente la domanda telematica sarà necessario indicare l’Iban (qualora la scelta sia per l’accredito in conto corrente) e la sottoscrizione. Nulla a che vedere con la complessità imposta dai vincoli comunitari del Temporary framework nella compilazione della domanda per le sezioni relative al calcolo e alla dichiarazione degli aiuti Covid già percepiti dallo Stato. Anche per questo le Entrate hanno predisposto una guida gratuita online, proprio per accompagnare contribuenti e intermediari.

Basti pensare che nel modello ci sono ben sei autocertificazioni da valutare e sottoscrivere, a seconda delle situazioni, per il limite d’aiuto fino a 800mila euro e poi fino a 1,8 milioni dal 28 gennaio 2021. Mentre per la sezione 3.12 del Quadro temporaneo sui costi fissi con tetti prima a 3 milioni e poi elevati a 10 milioni le imprese e i consulenti dovranno districarsi tra 13 casistiche particolare.

In settimana e più precisamente da giovedì 2 dicembre e fino al 21 dicembre sarà possibile presentare alle Entrate anche le richieste per l’aiuto alle attività chiuse che è stato disciplinato da un decreto di inzio settembre del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e di quello dell’Economia, Daniele Franco. Si tratta dei titolari di discoteche, sale da ballo e di altre attività, come cinema, teatri, palestre e piscine rimaste chiuse per effetto delle restrizioni introdotte per contrastare l'epidemia. In questo caso, però, sono due le tipologie di contributo previste: un primo fino a 25mila euro, per discoteche, sale da ballo e simili che risultavano chiuse al 23 luglio 2021 e un secondo, con tetto a 12mila euro, per tutte le attività operative in diversi settori (dallo svago al benessere, dallo sport all'intrattenimento) rimaste chiuse per almeno 100 giorni tra il 1° gennaio e il 25 luglio 2021. In questa seconda macrocategoria rientrano, ad esempio, la gestione di cinema, musei, piscine, palestre, parchi di divertimento, l'organizzazione di feste e cerimonie, ma anche le stesse discoteche, sale da ballo e simili destinatarie della prima tipologia di sostegno, dal momento che le due forme di aiuto non sono alternativi fra di loro.

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