Professione

Per i commercialisti un questionario sugli obblighi antiriciclaggio

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di Giovanni Parente

Doppia mossa del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) sull’antiriciclaggio. Con un’informativa (la 48/2018) inviata dal presidente Massimo Miani a tutti gli Ordini territoriali sono stati diffusi due documenti: il piano di formazione e il questionario che gli iscritti dovranno compilare. Quest’ultimo consentirà agli Ordini territoriali di adempiere all’attività di vigilanza e controllo assegnata dall’articolo 11 del Dlgs 231/2017, che è stato modificato lo scorso anno dal decreto di recepimento della quarta direttiva comunitaria in materia (Dlgs 90/2017). Come precisa l’introduzione del documento messo a punto dal Cndcec, il questionario «deve essere compilato con frequenza annuale e riguarda la raccolta di dati e informazioni riferite all’anno solare precedente alla compilazione». In tutto si tratta di 31 domande (il Cndcec si riserva di diversificare i contenuti per gli anni successivi) declinate su cinque macro-argomenti: organizzazione dello studio professionale e degli adempimenti antiriciclaggio; adeguata verifica della clientela; conservazione documentale; segnalazione delle operazioni sospette; violazioni su contante e titoli al portatore. Si svolgerà via Pec sia l’invio del questionario agli iscritti sia la trasmissione delle risposte (con annessa autorizzazione al trattamento dei dati). Una volta ricevuto il questionario compilato e l’autodichiarazione che i dati contenuti sono «veri e reali», l’Ordine territoriale competente controllerà il contenuto e se non rileverà irregolarità la accoglierà con esito favorevole registrando l’assolvimento degli obblighi. In caso contrario, invece, «si apre la procedura e confronto» con l’iscritto. Il questionario ha valenza interna e «non può essere esibito a terzi» come elemento di prova.

L’altro pilastro dell’informativa è rappresentato dal piano di formazione sull’antiriciclaggio indirizzato a iscritti, ma anche a collaboratori e dipendenti degli studi. Gli Ordini territoriali dovranno organizzare in un anno eventi formativi di durata non inferiore a tre ore ciascuno garantendo un’offerta sia sul primo livello finalizzato alla conoscenza di base delle norme antiriciclaggio sia sul secondo livello relativo alle regole tecniche dell’organismo di autoregolamentazione. Spazio anche alla formazione interna allo studio: per ogni evento dovrà essere redatto un verbale, che dovrà essere conservato a cura del titolare nel fascicolo antiriciclaggio per essere messo a disposizione degli organi di vigilanza in caso di richiesta.

Cndcec, informativa 48/2018

Cndcec, il piano di formazione sull’antiriciclaggio

Cndcec, il questionario antiriciclaggio

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