Professione

Per i commercialisti un ruolo nel rating del merito di credito

di Alessandro Germani

In un sistema finanziario bancocentrico, come quello italiano, il ruolo del commercialista riguarda la pianificazione economico finanziaria e il cosiddetto “rating advisory” per una corretta interlocuzione con la banca e con i canali di finanza alternativa. È quanto emerge dal documento «Rating Advisory e Pianificazione Finanziaria alla luce dell'evoluzione del quadro regolamentare: il nuovo rapporto banca-impresa e il ruolo del Commercialista» di Cndcec e Fondazione nazionale dei commercialisti diffuso ieri.

Il sistema creditizio risente dei requisiti sempre più stringenti di capitale per le banche e del problema dei crediti deteriorati in un contesto in cui l'incidenza dei finanziamenti bancari sul totale dei debiti finanziari sfiora oggi il 60%, valore più elevato tra i principali Paesi dell'area euro. Diviene quindi fondamentale la percezione e la valutazione del rischio; pertanto il commercialista dovrà occuparsi dell'attività di rating advisory per l'impresa, che ricomprende la due diligence e la pianificazione economico-finanziaria, il monitoraggio periodico e la comunicazione finanziaria. Il tutto con lo scopo di facilitare l'accesso al credito delle Pmi.

Il rating infatti determina le condizioni di accesso al credito, basate su tre aree di indagine. L'analisi andamentale attiene ai rapporti storici dell'azienda con il sistema creditizio, e in essa gioca un ruolo fondamentale la Centrale rischi Banca d'Italia, che rileva a livello centralizzato le esposizioni (accordato o utilizzato) o garanzie non inferiori a 30mila euro e le sofferenze. Gli intermediari sono tenuti a comunicare le informazioni mensilmente.

L'analisi quantitativa invece ha l'obiettivo di approfondire gli aspetti reddituali, finanziari e patrimoniali della gestione aziendale degli ultimi quattro anni, guardando in particolare a redditività e cash flow, struttura finanziaria, oneri finanziari, liquidità ed equilibrio finanziario. Ciò si rende necessario anche per accedere a canali alternativi quali minibond, invoice trading, crowdfunding, venture capital, private equity, private debt e Borsa (Aim per le Pmi).

Infine completa il rating l'analisi qualitativa, per trasmettere alla banca le soft information in grado di dare un quadro completo delle caratteristiche dell'impresa, fra cui si ricomprende come elemento di valutazione positiva l'attenzione alla corporate governance.

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