Finanza

Per i danni da guerra aiuti fino al 60% dei mancati ricavi

Pronto il decreto dello Sviluppo economico: dote di 120 milioni e contributi fino a 400mila euro ma vincolati a rapporti commerciali con le zone del conflitto, calo di fatturato e rincari di materie prime<br/>

di Carmine Fotina

Era tra i provvedimenti attuativi pendenti del governo Draghi uno dei più attesi dalle imprese. Ora il decreto che assegna 120 milioni alle imprese danneggiate dalla guerra - previsto dal Dl Aiuti di maggio - è stato firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Ci sono a disposizione 120 milioni (dopo che 10 sono stati girati a favore della partecipazione alle fiere internazionali) per contributi a fondo perduto a Pmi che presentano cumulativamente tre requisiti: negli ultimi due anni operazioni commerciali, compreso l'approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con Ucraina, Russia e Bielorussia, pari almeno al 20% del fatturato aziendale; nel trimestre febbraio-aprile 2022 un incremento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati di almeno il 30% rispetto alla media dello stesso periodo del 2019; nel trimestre febbraio-aprile 2022 un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019 (fanno fede i ricavi). Per le aziende nate dopo il 1° gennaio 2020 il confronto della differenza di costo delle materie prime e di ricavi va fatto rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Le domande potranno essere presentate dalle 12 del decimo giorno successivo dalla data di pubblicazione del decreto sul sito del Mise, una volta concluso il vaglio della Corte dei Conti. Non sono ammesse le imprese dell’agricoltura e della pesca, alle quali il Dl Aiuti aveva separatamente riservato 20 milioni, e le istanze andranno presentate online sulla base di un modello fac-simile che sarà pubblicato sul sito del Mise.

Non è previsto il cosiddetto click day ma le risorse saranno ripartite tra le Pmi che hanno i requisiti riconoscendo a ciascuna un importo - comunque entro il tetto di 400mila euro - che si calcola con una percentuale sulla perdita di fatturato. Si arriva al 60% per le Pmi con ricavi fino a 5 milioni di euro, mentre si applica il 40% nel caso di imprese che superano questa soglia. Si accede solo fino a esaurimento delle risorse, dopo di che il Mise ridurrà in modo proporzionale il contributo sulla base dei fondi disponibili e delle domande ammissibili.

Gli incentivi sono cumulabili con altri aiuti nei limiti del Quadro temporaneo della Ue sugli aiuti per la guerra e con l’esclusione delle stesse spese coperte dalle agevolazioni Simest per l’internazionalizzazione previste sempre dal Dl Aiuti.

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