Adempimenti

Studio in quarantena, la pandemia non giustifica le scadenze saltate

La risposta a un quesito presentato dall’Istituto nazionale dei tributaristi: non si configura come «causa di forza maggiore»

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di Federica Micardi

La pandemia non vale come «causa di forza maggiore» che fa scattare la sospensione delle scadenze fiscali e contributive per il contribuente assistito da un professionista che ha lo studio posto in quarantena. A sostenerlo l’agenzia delle Entrate , Divisione contribuenti, che ha risposto a un quesito fatto dall’Int, l’Istituto nazionale dei tributaristi. Il presidente Int Riccardo Alemanno riconosce che l’Agenzia, nel dare il suo parere, non poteva che attenersi all’attuale situazione normativa, che vede la responsabilità di eventuali ritardi ricadere sul contribuente. Alemanno però sottolinea che una pandemia internazionale è una situazione nuova, non prevedibile, che travalica i confini nazionali ,una situazione che non ha nulla a che vedere con nessuna precedente emergenza e che, secondo l’Int, giustifica la forza maggiore.

Alemanno chiede inoltre al legislatore (è in discussione un Ddl sulla malattia presentato dal senatore de Bertoldi), di non dimenticare che ad occuparsi di consulenza tributaria sono sia le professioni ordinistiche sia i professionisti di cui alla legge 4/2013, tra cui i tributaristi.

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